Sono 351 in tutto i dipendenti di Air Malta che hanno deciso di lasciare la compagnia aderendo al programma di pensionamento anticipato, oppure beneficiando dell’indennità di licenziamento.
A comunicarlo è stato il ministro delle Finanze Clyde Caruana, a fronte di un’interrogazione parlamentare sull’argomento, presentata dal deputato del partito nazionalista Ivan Bartolo.
Più nello specifico, 204 di questi erano impiegati del settore amministrativo della compagnia aerea, 137 gli operai e 10 gli ingegneri.
Malgrado Caruana non abbia fornito dettagli in merito all’importo complessivo erogato, Times of Malta riporta che il vettore locale avrebbe offerto una buonuscita che oscilla tra i 40.000 e i 300.000 euro a dipendente, a seconda del ruolo ricoperto.
Mentre i lavoratori dai 50 anni in su ed una carriera di almeno 20 anni potevano scegliere il pensionamento anticipato, che permetteva loro di ricevere i due terzi della retribuzione che avrebbero percepito continuando a lavorare fino alla pensione, con un tetto massimo fissato a 300.000 euro.
L’estate scorsa, la Malta Employers Associations (MEA) aveva definito “oscene e senza precedenti” le somme offerte ai lavoratori per abbandonare l’impiego, viste come uno spreco di denaro.
Il dimezzamento del personale, così come il taglio di molti servizi ed il ridimensionamento delle tratte, fa parte del percorso iniziato all’inizio dell’anno scorso, con il quale il governo sta tentando di salvare il vettore locale, in forte crisi economica.
Air Malta si trova da anni a rischio fallimento. Già nel 2021 la compagnia avrebbe operato in perdita di ben 170.000 euro al giorno. Con questa ultima disperata mossa per evitare il fallimento, il risparmio annuo sui costi del personale dimezzato dovrebbe far risparmiare circa 15 milioni di euro.