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Malta è una delle mete da prendere in considerazione per rifarsi una vita? Assolutamente no. È quanto emerge da “The Expat Insider 2022”, sondaggio annuale proposto e pubblicato da InterNations, tra le più grandi community online per espatriati di tutto il mondo, con circa 4,2 milioni di utenti registrati.
Secondo i dati raccolti, Malta sarebbe tra i peggiori Paesi per gli espatriati, classificandosi al 43esimo posto sui 52 Stati presi in considerazione. Nel sondaggio l’arcipelago scivola addirittura al 49esimo posto per qualità della vita.
A pesare in negativo sono inoltre la qualità del tempo libero e dei trasporti, entrambi al 46esimo posto. Potrebbe andare peggio? Certamente: Malta si posiziona infatti al 50esimo posto per quanto concerne la qualità dell’ambiente e del clima. Nello specifico, dal sondaggio emerge un’insoddisfazione generale per le infrastrutture legate al traffico automobilistico e dell’ambiente urbano.
Un po’ meglio, ma non troppo, la sicurezza e la salute, categorie nelle quali Malta si piazza rispettivamente al 37esimo e 32esimo posto sui 52 Stati in oggetto.
Tuttavia, l’arcipelago se la cava decisamente meglio dal punto di vista umano, classificandosi al 21esimo posto come facilità di insediamento, cultura e accoglienza.
Gli espatriati premiano anche la cordialità locale con il 22esimo posto. Ancora meglio la facilità di instaurare nuove amicizie sul territorio, dato per il quale Malta occupa la 18esima posizione.
Se si parla del mondo del lavoro, l’arcipelago torna però nella parte bassa della classifica: 46esimo posto per quanto riguarda l’impiego all’estero, 38esimo per le prospettive di carriera, 31esimo per il binomio lavoro e tempo libero, 29esimo per i salari e la sicurezza sul lavoro, 40esimo per la cultura e la soddisfazione lavorativa.
Le cose non migliorano per i servizi essenziali per gli espatriati: i dati collocano infatti Malta al 43esimo posto, scivolando nuovamente al 50esimo in termini di digitalizzazione e toccando il fondo nelle pratiche amministrative: 52esimo posto e intervistati che lamentano problemi anche per aprire un semplice conto corrente.
Altro aspetto positivo per Malta è invece il 22esimo posto nella lingua parlata, in virtù dell’utilizzo comune dell’inglese.
Infine, anche per la qualità degli alloggi Malta si sposta nella parte bassa della classifica, al 33esimo posto. Il sondaggio di quest’anno conferma il trend preoccupante dell’anno precedente. E pensare che nel 2015, anno in cui Malta è stata inserita per la prima volta nella lista, le cose erano decisamente diverse, con l’arcipelago addirittura sul podio dei migliori posti in cui trasferirsi. Un terzo posto diventato secondo nel 2016, salvo poi trasformarsi in settimo nel 2017, fino alla parabola discendente degli ultimi anni.
Eh già… i nodi prima o poi arrivano al pettine. Per più di trent’anni a Malta si è costruito di tutto e purchessia, con i politici, i funzionari pubblici e gli speculatori edili che andavano a prendere lo spritz insieme… bastava che corressero i soldi.
Ora tutti iniziano ad accorgersi di come una bella isola, con una architettura storica più che dignitosa, con una urbanistica spontanea ma equilibrata, si sia trasformata in un coacervo di brutti palazzoni costruiti con pessimi materiali. Aspettate che passino ancora un po’ di anni, quando il cemento inizierà a sgretolarsi per la salsedine: vedrete che bell’effetto…