Secondo il rapporto dell’Eurobarometro fornito periodicamente dal Parlamento Europeo, quasi il 70% delle persone che vivono a Malta non praticano sport o lo fanno raramente.
Sempre secondo il sondaggio, il dato più allarmante dell’arcipelago è costituito da coloro che svolgono attività sportiva in maniera costante, solo il 7%, mentre è decisamente più alta la percentuale di chi ha dichiarato di praticare esercizio fisico con “una certa regolarità” (circa il 25%). Al polo opposto c’è il 31% degli intervistati che ha affermato di non svolgere alcuna attività sportiva, mentre il 37% lo fa solo raramente.
Come prevedibile, la fascia over 55 dei residenti è quella più “pigra”: con il 93% degli uomini e l’87% delle donne che hanno dichiarato di non praticare alcun tipo di attività sportiva.
A muoversi di meno sono soprattutto i pensionati (91%), gli operai (81%) e i/le casalinghi/e (84%).
Il rapporto dell’Eurobarometro ha inoltre investigato sulle cause che portano a questa forte sedentarietà manifestata dal campione di popolazione preso in oggetto.
Quasi il 50% degli intervistati afferma di non avere tempo per allenarsi, mentre il 20% ha risposto di non essere interessato a praticare sport o di non possedere le motivazioni per farlo.
Per quanto riguarda le strutture o i luoghi che lo Stato mette a disposizione della popolazione, invece, solo il 20% dei residenti ha affermato di fare attività in luoghi all’aperto o parchi (di gran lunga sotto alla media europea fissata al 47%), preferendo la propria abitazione (41%) o allenandosi lungo il tragitto che collega la propria casa alle sedi scolastiche o lavorative (56%).
Appena il 10% degli intervistati, invece, accede a palestre o aree fitness per allenarsi, mentre ancor meno sono quelli che si affidano ai centri sportivi (8%).
Le principali “spinte” a svolgere attività fisica sembrerebbero essere i benefici apportati alla propria salute (47%), il relax (39%), il miglioramento della forma fisica o il controllo del peso (37%).
Esplicativo in termini di sedentarietà è l’indice che mostra le ore giornaliere che i maltesi passano seduti, con il 45% degli intervistati che ha dichiarato di passare dalle cinque alle otto ore “accomodato”, contro il 28% della media europea. Solo l’11% ha affermato di rimanere seduto meno di 2 ore e mezza al giorno.
A tale indicazione fanno eco i risultati pubblicati a maggio dall’OMS che avvertono come il 75% degli uomini maltesi sia considerato in sovrappeso, con lo stesso dato che, per quanto riguarda il genere femminile, si attesta intorno al 60%.
Sempre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità risultano allarmanti anche le percentuali relative alle fasce più giovani della popolazione, con il 40% dei bambini ed il 36% degli adolescenti che risultano attualmente sovrappeso.
Gli individui che praticano sport hanno in seguito affermato di aver risentito dell’impatto che il Covid-19 ha avuto sulla frequenza dell’attività fisica, con il 38% degli intervistati che ha affermato di continuare ad essere fisicamente attivo, pur rispettando una frequenza minore rispetto al periodo pre-pandemico.
Solo il 4% dei maltesi ha dichiarato di essere stato più attivo fisicamente durante questo periodo, mentre il 19% ha affermato di aver bloccato del tutto l’attività sportiva durante i tre anni della pandemia.
A fronte di questi dati, il governo maltese è da diverso tempo che ha premuto l’acceleratore nel tentativo di ridurre l’indice di obesità dell’arcipelago e, traendo ispirazione dagli studi appena elencati, la speranza è che si possa favorire l’emergere di iniziative volte a spingere un numero maggiore di cittadini a fare attività fisica e/o agonistica, il tutto possibilmente accompagnato da una alimentazione sana ed equilibrata. Senza dimenticare l’estrema necessità di avere attorno parchi o aree verdi che incoraggino le persone a vivere all’aperto sfruttando il benessere naturale fornito da un’ambiente sano.