Cambia la percezione di Malta come luogo ideale in cui fare investimenti da parte di compagnie straniere.
La cattiva notizia arriva dalle stime diffuse da EY Malta, relative ad uno studio condotto “sull’attrattività” di Malta nei mesi di luglio ed agosto su un campione di 110 aziende straniere.
I risultati mostrano che per la prima volta dopo 17 anni, Malta ha raggiunto i minimi storici in termini di attrattività, con una riduzione degli investimenti esteri scesa a quota 37% rispetto al 62% registrato l’anno precedente.
«Per la prima volta da quando abbiamo condotto il nostro sondaggio, una parte significativa degli intervistati ci dice che Malta è attualmente poco attraente per gli investimenti esteri» ha affermato Ronald Attard, Country Managing Partner di EY Malta, evidenziando che i risultati del sondaggio dovrebbero rappresentare un avvertimento per il Paese.
A giugno lo Stato maltese è stato inserito nella lista grigia dell’organismo di vigilanza antiriciclaggio – il Financial Action Task Force (FATF) – etichettandolo come “inaffidabile”, decisione che ha causato evidenti ripercussioni sulle aziende.
Da allora, sono 24 le società che hanno rinunciato alle loro licenze per operare sul territorio insulare, aggravando l’incertezza nel settore dei servizi finanziari. Il Governo per correre ai ripari, ha firmato una riforma per combattere la criminalità finanziaria.
Come noto, Malta era la meta preferita dagli investitori stranieri non solo per il clima, ma soprattutto per la tassazione delle società (67%), dato però in diminuzione del 15% rispetto allo scorso anno. A ruota tra le motivazioni seguono l’infrastruttura delle telecomunicazioni (64%) e la stabilità del clima sociale di Malta (58%). Per il secondo anno consecutivo, la solidità e la trasparenza del contesto giuridico, politico e normativo sono arrivate all’ultimo posto nel quadro di valutazione dell’attrattiva degli IDE.
Dallo studio condotto da EY, secondo l’84% degli intervistati, l’inserimento nella Greylist ha inciso sicuramente sulla capacità di Malta di essere vista come destinazione rispettabile per condurre affari, mentre il 55% ritiene che questo abbia solo complicato la situazione.
In linea con ciò, come nel 2020, gli intervistati continuano a sostenere che, per rimanere competitivi a livello globale, la massima priorità di Malta dovrebbe essere l’attenzione alla reputazione, l’istruzione e la valorizzazione delle competenze professionali, il rafforzamento delle istituzioni.
Gran parte delle aziende (80%) crede inoltre che la sostenibilità ambientale rappresenti una parte importante della strategia d’investimento.
Le stime prevedono che i principali settori di attività nei prossimi cinque anni rimarranno gli stessi con il comparto turismo e tempo libero in testa, seguiti da iGaming e intelligenza artificiale.
Rincuoranti invece sono le previsioni relative all’impatto finanziario del COVID-19 sulle aziende che lasciano intravedere un lieve miglioramento. Infatti, il sondaggio mostra un lieve ribasso con il 50% delle società che nel 2021 è stato colpito dagli effetti del COVID-19 rispetto al 57% dell’anno precedente.
Riguardo all’articolo sulla bassa percentuale degli investitori vorrei dire che è quello che voleva l’Europa, scoraggiare gli investitori a venire a Malta perché avvantaggiati da una tassazione agevolata secondo me giusta dal Governo Maltese per chi viene dall’estero a investire denari, il punto importante è l’apertura del conto in banca che avviene dopo una procedura molto lunga dai sei agli otto mesi che scoraggia chiunque, è inammissibile che dopo aver presentato in tempo record tutti i documenti richiesti dalla banca, speso soldi per le costituzioni di LTD e Holding, compreso affitto di casa affitto del locale che sia ristorante, shop ecc.. la banca ci mette un tempo inaccettabile visto che il cliente si trova bloccato senza poter fare ne bonifici e tutti i pagamenti è costretto a farli in contanti, quindi perdita dell’introito del Vat per il Governo giro di contanti ecc..Vi suggerisco “conto subito” dopo il dovuto accertamento diligence, come hanno fatto con gli impiegati che avvano una busta paga, e vedrete che cose cambiersnno, gli investitori mettono a mollo cinquanta mila euro per poi aspettare l’apertura del conto da pasqua a Natale. L’Europa deve rinascere e quindi vuole che i propri “conigli” rimancono a casa a pagare una tassazione che va oltrre il 50% e N.I. al 40% del salario, non sono stupidi, nella stessa situazione c’è Cipro, Lussemburgo, Malta per quanto piccola che sia da stato Sovrano sempre secondo me che vivo la realtà maltese da più di vent’anni deve ogni tanto alzare la testa e non dire sempre signor “SI” su Malta si stanno dicendo da un po’ di anni tante cose non vere, nell’ultimo decennio pre-covid Malta ha ottenuto risultati importanti sul pil con sacrifici e con una importante gestione del Governo ha portato risultati da prima in Europa e non con traffici illeciti come vogliono far credere, l’Europa può solo sognare questi risultati, e finiamola di dire sciocchezze, prego il Governo “conti subito alle compagnie che investono a Malta” Rosario Cutuli.