Il contratto di sette anni sottoscritto dall’ultimo governo, a guida PN, per il trasporto scolastico statale è stato bocciato dal National Audit Office, la «Corte dei Conti» maltese, secondo il quale l’accordo non è stato economicamente vantaggioso per lo Stato.
L’intesa venne firmata nel dicembre 2011 tra l’allora ministro dell’Istruzione, Dolores Cristina, e cinque fornitori di servizi di trasporto scolastico: ai consorzi UTS e COOP Services Ltd fu affidato il 96% del servizio, mentre a TDP (specializzata nel trasporto di persone disabili), Peppin Transport Ltd e Paramount Garage fu assegnata la gestione del rimanente 4% delle rotte. L’accordo si concluse con una spesa a carico del Governo maltese di circa 6,1 milioni di euro l’anno, per un esborso totale di 42,7 milioni fino al termine all’anno scolastico 2017/18.
Il National Audit Office ha contestato al ministero dell’Istruzione di aver avviato le trattative soltanto un mese prima l’inizio dell’anno scolastico 2011/12, dando così ai fornitori la possibilità di “forzare” il Governo ad accettare le loro richieste per evitare un ritiro dai negoziati che avrebbe lasciato gli studenti a piedi con l’inizio dell’anno scolastico.
Secondo l’autorità di vigilanza contabile, a gravare sul rapporto qualità/prezzo del servizio fornito vi sarebbero un comportamento inaccettabile dei fornitori, che avrebbero agito anche di comune accordo per rafforzare il loro potere negoziale, e un atteggiamento debole, quasi di rassegnazione, da parte dell’allora Ministero, che avrebbe comunque tentato in ogni modo di spingere al ribasso il prezzo richiesto dai fornitori. Ciò ha però determinato una riduzione sproporzionata nella qualità del servizio, con la rinuncia a importanti requisiti come le cinture di sicurezza dei passeggeri e la garanzia delle prestazioni.
Ora la palla passa all’attuale ministro dell’educazione in carica, Evarist Bartolo, che già nel 2011 aveva promesso che un futuro governo laburista non si sarebbe fatto vincolare da un contratto di sette anni. Lo stesso membro del Governo Muscat, oggi, promette di ridurre al minimo i punti sfavorevoli dell’attuale contratto in scadenza e di avviare un nuovo accordo mirato ad un rapporto qualità/prezzo ottimale, e aperto anche a operatori di dimensioni ridotte per mettere fine ad una situazione di monopolio da parte di pochi grandi fornitori. A tal fine è stato nominato un gruppo di lavoro, incaricato di valutare nel dettaglio la relazioneNational Audit Office e redigere una serie di linee guida per il futuro contratto.