Secondo l’indagine svolta tra il 30 marzo e il 6 aprile dalla MFPA, il 96,9% dei professionisti autonomi ha subito perdite finanziarie nella settimana analizzata, rivelatesi superiori alla metà del reddito nel 70,3% dei casi.
La Malta Federation of Professional Associations, organizzazione che rappresenta più di 9000 professionisti maltesi, ha condotto, dal 30 marzo al 6 aprile, un’indagine relativa alle loro attuali condizioni lavorative. L’obiettivo dichiarato era quello di avere un quadro più chiaro delle difficoltà che questi lavoratori stanno affrontando nella situazione attuale e di essere in grado di presentare proposte concrete alle autorità per cercare di migliorare la situazione.
Il report, pubblicato il 24 aprile, è stato realizzato grazie alle risposte fornite da 1163 intervistati, dei quali l’83,8% è costituita da lavoratori rappresentati dalla MFPA.
L’indagine
Il 65,3% degli intervistati opera nel settore sanitario, il 56% è di sesso femminile e il 48,7% è un lavoratore subordinato, mentre il 17,7% abbina un’occupazione principale ad un’occupazione part-time e il 33,6% è formato da lavoratori autonomi. Il 53,2% ha meno di 40 anni e il 37,5% ha figli di età inferiore a 15 anni.
L’indagine ha rilevato che la quasi totalità (96,9%) dei professionisti autonomi ha subito perdite finanziarie nel periodo analizzato, con il 70,3% di loro che ha subito perdite superiori alla metà del proprio reddito.
È stato chiesto un parere sull’utilità dei pacchetti finanziari annunciati dal governo per sostenere l’economia, con il 62,7% dei professionisti che ha riferito di non poter usufruire di nessuno dei pacchetti, il 25,8% non era in grado di rispondere mentre solo l’11,5% ha dichiarato che questi pacchetti gli saranno utili.
Il 70,1% degli intervistati ha suggerito l’utilizzo dei crediti d’imposta come tipo di compensazione. Altre forme di compensazione suggerite da tutte le categorie occupazionali sono la riduzione delle bollette, l’aumento dell’indennità sanitaria, la fornitura di indennità di rischio, la sospensione dei prestiti bancari, il sovvenzionamento degli stipendi, la fornitura di un supplemento salariale e l’erogazione di bonus monetari aggiuntivi.
L’indagine ha anche esaminato i fattori di stress, in particolare in relazione alle ultime due settimane di marzo, rivelando che il 72% degli intervistati si sente più stressato del solito, con il 33% che teme un aumento del proprio livello di stress nel caso in cui situazione dovesse persistere per altri due mesi.
Inoltre, agli intervistati è stato chiesto se si considerano ad alto rischio infezione dal Covid-19 e il 33% ha risposto in modo affermativo.
È stato riscontrato che l’87,2% ha normalmente un contatto faccia a faccia con i clienti, percentuale che sale al 97,4% per i lavoratori autonomi intervistati.
Una seconda indagine sarà pubblicata questa settimana e prenderà in considerazione anche il fatto che i liberi professionisti intervistati potrebbero essere datori di lavoro che impiegano altri professionisti e personale ausiliario nelle loro attività.