Da questa settimana inizia un appuntamento fisso per raccontare la difficile crisi tra Malta e l’Unione Europea. Dalla vendita di passaporti alla visita della Commissione d’inchiesta guidata da Ana Gomes, all’approvazione del Bilancio 2018, ogni giorno alterna il cielo sereno a stati di severa burrasca
Delegazione UE in visita
Il mese di dicembre si è aperto con la visita di una delegazione del Parlamento Europeo, guidata dall’eurodeputato socialista Ana Gomes, per indagare sulla situazione dello stato di diritto (Rule of Law) a Malta in seguit0 all’uccisione della giornalista anti corruzione Daphne Caruana Galizia e agli scandali relativi ai Panama Papers.
In attesa di conoscere nel dettaglio il responso della missione inviata da Bruxelles, la stessa Ana Gomes ha manifestato preoccupazione per la percezione di impunità, che a suo parere sembra essere troppo diffusa a Malta.
I delegati hanno incontrato rappresentanti delle istituzioni, della società civile e di organizzazioni private, raccogliendo un gran numero di testimonianze e documenti per la redazione di un report dettagliato sulla situazione del Paese.
Il capo delegazione Gomes non ha risparmiato stoccate al Governo, in particolare al ministro del turismo Konrad Mizzi e al capo di gabinetto del Primo Ministro, Keith Schembri, coinvolti in inchieste internazionali sul trasferimento di capitali nei paradisi fiscali.
Nel mirino anche la polizia e il procuratore generale, che avrebbero dimostrato una certa riluttanza a indagare e perseguire le pratiche di corruzione e riciclaggio di denaro sporco.
In attesa del resoconto ufficiale, Ana Gomes ha dichiarato che la delegazione europea è tornata a casa da Malta con maggiori preoccupazioni di quante ce ne fossero prima.
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Joseph Muscat e scintille europee
Il Primo ministro, Joseph Muscat, ha minimizzato la visita della delegazione europea ed è tornato a rassicurare sui buoni rapporti tra Malta e le istituzioni dell’UE. Ha ammesso tuttavia alcuni problemi esistenti con un “particolare gruppo” all’interno del Parlamento europeo.
Parlando a Mellieha, Muscat ha affermato che non bisogna prendere troppo sul serio gli stranieri che arrivano a Malta per lamentarsi, lanciando così una stoccata all’eurodeputato nazionalista David Casa, membro della delegazione, per aver fatto da “buona guida” agli eurodeputati.
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Muscat ha anche messo in dubbio l’utilità stessa della visita, accusando i membri dell’Europarlamento di avere emesso un verdetto ancor prima di partire per Malta, e condannando la “mentalità da assedio” con cui sarebbe stata portata avanti questa operazione di indagine.
Sempre secondo il Primo Ministro, «non è solo l’opposizione a invidiare il successo del Governo maltese, ma anche quelli che vedono Malta attirare gli affari, e che non riescono a capire cosa il Governo è riuscito a fare per il Paese».
Blacklist dei paradisi fiscali: Malta salva (per ora)
Malta si salva da una prima lista nera dei paradisi fiscali pubblicata da Ecofin. Ma secondo quanto appreso dal Times of Malta, alcuni eurodeputati socialisti stanno spingendo affinché la Commissione Europea consideri l’isola del Mediterraneo un paradiso fiscale.
Il gruppo socialista (S&D) all’interno del Parlamento europeo, di cui peraltro fa parte il Partito laburista del Primo ministro Joseph Muscat, ha presentato un emendamento al rapporto finale della commissione di inchiesta dei Panama Papers per invitare l’organo esecutivo di Bruxelles a inserire Malta, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e l’Irlanda nel gruppo dei paradisi fiscali.
L’emendamento sottolinea che, secondo i dati NSO (National Statistics Office), gli investimenti esteri a Malta ammontano al 1.474 per cento delle dimensioni della sua economia, segno di come si stia facilitando il trasferimento dei capitali.
L’emendamento sarà ora votato al Parlamento europeo a Strasburgo. La situazione sta mettendo in difficoltà il Partito Laburista maltese, che potrebbe incassare una pesante delegittimazione dal suo stesso gruppo politico in Europa, mentre l’opposizione ha voluto anticipare che il Partito Popolare Europeo (PPE), di cui fanno parte gli eurodeputati nazionalisti, non è intenzionato a votare un provvedimento che rappresenterebbe un duro colpo per l’economia maltese.
Passaporti in vendita, polemiche al vetriolo
Non si placano le polemiche anche in merito al regime di vendita della cittadinanza maltese, che garantisce un facile accesso all’Unione Europea per cittadini extracomunitari facoltosi.
Nel 2016 la Commissione Europea ha avviato un braccio di ferro con il Governo per la pubblicazione dell’elenco dei nuovi cittadini maltesi, ottenendo la sola pubblicazione di un resoconto che vede mescolati i nuovi cittadini naturalizzati e quelli che hanno usufruito dei passaporti in vendita.
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Ma la pubblicazione non è avvenuta quest’anno, e anche l‘eurodeputata socialista portoghese Ana Gomes ha evidenziato di non aver ricevuto da Joseph Muscat la lista dei nuovi cittadini, esprimendo preoccupazioni sul regime di vendita della cittadinanza di Malta in cambio di denaro.
Approvato il Budget 2018
Il Bilancio di Malta per il 2018 è stato approvato dal Consiglio per gli affari finanziari ed economici (ECOFIN), in seguito al via libera dato dalla Commissione europea lo scorso novembre.
L’approvazione ha confermato il rispetto delle raccomandazioni in merito al patto di stabilità e crescita. Almeno sui conti tra Malta e l’Europa c’è la tregua, a conclusione di un anno difficilissimo.