Secondo un sondaggio realizzato consultando quarantatré professionisti che lavorano nell’industria dei servizi finanziari a Malta emerge un clima di fiducia per la crescita del settore da qui ai prossimi cinque anni.
Il comparto finanziario rappresenta attualmente poco più del 12% del Pil nazionale, ma l’87% degli intervistati, nell’indagine diffusa dal gruppo Managing Partners, si dichiara convinta che il peso di questo ramo dell’economia inciderà in misura sempre maggiore entro il 2022: secondo il 70% degli intervistati i servizi finanziari arriveranno a rappresentare almeno il 15% della ricchezza maltese.
Una delle chiavi fondamentali per sostenere questa crescita, secondo gli intervistati, sarà una maggiore attenzione all’innovazione, insieme ad una legislazione flessibile che potrebbe attirare nuove aziende nell’isola.
Sempre secondo il sondaggio, le attività che dovrebbero conoscere una crescita considerevole sono la fund administration (supporto nella gestione di investimenti), l’asset management (servizio di gestione delle risorse), l’asset servicing (servizi di assistenza) e il corporate banking (gestione dell’impresa): il 74% degli intervistati si aspetta una crescita di questi servizi già entro i prossimi tre anni.
Joe Portelli, presidente della Borsa di Malta, ha accolto i risultati del sondaggio con soddisfazione, convinto che l’isola sia in grado di offrire una soluzione altamente competitiva e conveniente per qualsiasi azienda che cerca di stabilirsi all’interno dell’UE.
Anche per le aziende in fuga dal Regno Unito dopo la Brexit, secondo Portelli, Malta rappresenta un centro finanziario adeguato grazie alla lingua inglese, a una regolamentazione favorevole e alla disponibilità di personale ben preparato.