Le riprese a Malta del sequel de “Il Gladiatore” costeranno ai contribuenti maltesi una cifra astronomica. Stando a quanto riportato da Times of Malta, tramite la Malta Film Commission il governo si è impegnato a versare nelle casse di una società di produzione cinematografica sussidiaria di Paramount Studios la bellezza di oltre 46 milioni di euro. Per la precisione, 46.653.961 euro. Il contributo rientra in un programma che permette alle case di produzione di ottenere fino al 40% di rimborso spese, in caso di film girati sull’arcipelago.
Si tratterebbe di un record assoluto nella storia dei contributi per il mondo del cinema in tutta l’Unione Europea. Precedentemente, il primato apparteneva all’Italia che aveva concesso fondi sotto forma di sgravi fiscali, ma non raggiungevano nemmeno la metà di quanto concesso dal governo maltese, il quale sostiene che questo programma di investimento stia facendo crescere esponenzialmente l’industria del cinema a stelle e strisce sul territorio, con un cospicuo rientro per l’economia del Paese.
Un ottimismo che però si scontra con i pareri degli esperti del settore, secondo i quali una gran fetta del budget della produzione non verrà speso a Malta. I soldi verrebbero quindi per la maggior parte investiti per servizi forniti da società e professionisti stranieri che non pagano neanche le tasse locali e per gli stipendi degli attori e della troupe.
Tuttavia, il governo rimborserà il 40% dei costi di produzione. Un esempio diretto: il film originale “Il Gladiatore”, anch’esso girato a Malta, avrebbe reso “solo” 21 milioni di euro all’economia locale. Meno della metà di quanto elargito per la realizzazione del sequel, che vedrà tra gli attori protagonisti Denzel Washington e Pedro Pascal. È pur vero che 21 milioni di euro, quasi mezzo secolo fa (il primo film risale infatti al lontano 2000) erano una bella cifra, ma pare difficile che per la nuova pellicola il ricavo possa raggiungere cifre strabilianti.
Sempre Times of Malta ha citato quello che viene definito “un alto funzionario del settore”, secondo il quale Malta sarà «fortunata se riuscirà a far entrare 10 milioni di euro in più nella propria economia», generando secondi lui un ritorno totale pari a circa 55 milioni.
A peggiorare la situazione c’è però il grande sciopero annunciato il mese scorso dal sindacato degli attori di Hollywood, che ha di fatto bloccato le riprese del film, con attori e troupe internazionali che hanno lasciato Malta e l’enorme set di Fort Ricasoli fino a data da destinarsi, impedendo al tempo stesso alla Malta Film Commission di affittare il sito ad altre produzioni.
Ma non è tutto: da inizio anno sempre la Malta Film Commission si sarebbe già impegnata a erogare rimborsi per 69 milioni di euro alle produzioni internazionali. Una cifra che sarebbe destinata a salire fino a 80 milioni, con altri film le cui riprese devono ancora iniziare. Il tutto a fronte di soli 11 milioni di euro di incentivi assegnati dal governo all’intera industria cinematografica per il 2023.
Sempre secondo i dati forniti dal quotidiano in lingua inglese, l’attuale cifra sborsata per quest’anno coprirebbe tutti i soldi dei contribuenti investiti nel settore dal 2006 al 2021, con il governo che al momento non ha ancora chiarito da dove provengano i fondi e chi controlli i cordoni della borsa.