Sembra una storia senza fine, quella relativa al ricollocamento del personale in esubero di Air Malta, annunciato lo scorso mese di gennaio dal ministro delle Finanze Clyde Caruana, insieme ad un’altra serie di mosse volte a tagliare costi extra e tenere in piedi la compagnia aerea di bandiera.
Gli ultimi accordi tra governo ai lavoratori non sono piaciuti alla Malta Employers Association (MEA), che giovedì è intervenuta commentando in modo aspro la soluzione che potrebbe ora costare ai contribuenti fino a 50 milioni di euro.
“Oscena e senza precedenti”: queste le parole scelte dall’associazione per descrivere la buona uscita proposta nei giorni scorsi ai circa 350 dipendenti di Air Malta in esubero rappresentati dal Sindacato Generale dei Lavoratori (GWU) che, secondo quanto riportato da Malta Independent, potrebbero incassare l’incredibile cifra di 50 milioni di euro come risultato del trattamento di fine rapporto.
Un’idea arrivata dopo che il governo si è reso conto di non riuscire a trasferire circa la metà dei dipendenti presso analoghe posizioni del settore pubblico, a causa degli alti stipendi percepiti finora dai lavoratori.
Un grattacapo che ora si pensa di risolvere elargendo una corposa indennità di licenziamento tarata in base agli anni di servizio: «Ad esempio, un dipendente con cinque anni di esperienza avrà diritto a una somma forfettaria di 80.000 euro, ovvero 16.000 euro per ogni anno di servizio. Questo accordo di licenziamento non ha precedenti e stabilisce che alcune persone sono effettivamente più valide di altre a Malta» afferma la lobby dei datori di lavoro maltese, che aggiunge: «Ci sono migliaia di modi migliori per utilizzare questi fondi piuttosto che sprecarli in strette di mano dorate. Questo accordo è moralmente sbagliato e mira solo a placare una classe avvantaggiata di lavoratori, molti dei quali non avrebbero mai dovuto essere assunti in Air Malta».
Secondo l’associazione, infatti, un accordo del genere andrebbe a costituire l’ennesimo spreco di denaro pubblico all’interno di un percorso travagliato, mal gestito dal governo, di cui però a pagare saranno i cittadini.
«La gestione delle risorse umane in Air Malta – incalza il MEA – ha perpetuato per anni una tragica serie di errori, impiegando molte più personale rispetto al reale bisogno».
L’associazione conclude infine affermando che «Offrire posti di lavoro nel settore pubblico è già abbastanza grave, ma i dettagli di questo pacchetto di fine rapporto sono infinitamente peggiori. Le aziende e i dipendenti non possono prendere sul serio l’appello del governo a rispettare le tasse quando distribuisce milioni delle loro tasse a pochi privilegiati, con elargizioni che ammontano a più di quanto un lavoratore medio risparmia nella sua vita».