In tutti i Paesi del mondo sono ormai ampiamente diffuse società e organizzazioni che mettono a disposizione capitali e investono su una idea rischiando insieme all’imprenditore, scrive Stefano de Stalis.
Quando state valutando un’idea per un nuovo prodotto o per un nuovo servizio la prima cosa che vi viene in mente è quella di trovare le risorse per finanziare ciò che si ha in mente con l’obiettivo di dare concretezza a quell’idea.
Negli articoli che si sono succeduti nelle settimane scorse abbiamo parlato di incentivi nazionali ed europei sottolineando che, a meno che non si tratti di investimenti pubblici, essi possono coprire solo una parte di costo necessario a sostenere un progetto di impresa.
Ma dove recuperare le risorse per la restante parte? Raramente le banche finanziano nuovi progetti, normalmente non rischiano.
In tutti i Paesi del mondo sono ormai ampiamente diffuse società e organizzazioni che mettono a disposizione capitali e investono su una idea rischiando insieme all’imprenditore.
Ovviamente occorre individuare l’investitore giusto anche attraverso il supporto di associazioni imprenditoriali, camere di commercio, centri tecnologici, parchi scientifici, consulenti aziendali. Oggi ve ne sono veramente molti e quindi non è sempre facile andare a colpo sicuro.
Nel corso degli anni, inoltre, sono stati creati veri e propri “business angels network” (BAN), luoghi di incontro il cui compito è quello di mettere in contatto investitori e imprenditori. A questo proposito non si può fare a meno di citare il ruolo di rilievo ricoperto dal network europeo EBAN (European Business Angels Network).
Ma come approcciare questi investitori, cosa chiedere, cosa proporre?
Se prendiamo in considerazione la realizzazione di un nuovo prodotto per esempio occorrerà svolgere attività di ricerca, registrare il brevetto, il design, creare un prototipo, sperimentarne il funzionamento. Ma dando per scontato che questo possa funzionare ed essere coerente con lo scopo da raggiungere, occorre avere alcune importanti informazioni quali prima di tutto la dimensione del mercato e poi le modalità per raggiungerlo.
Su questo aspetto, che a volte viene trascurato o messo in secondo piano, occorre impegnarsi molto e descrivere bene chi sono i concorrenti, chi è il potenziale cliente e per quale motivo comprerebbe questo prodotto, quali sono i vantaggi, che problemi risolve. Inoltre, occorre capire quali sono i prezzi di mercato di prodotti affini e infine individuare i canali di vendita attraverso i quali collocare il prodotto.
L’analisi del mercato è di fondamentale importanza. Magari ci troviamo di fronte ad una bella idea, ad un bellissimo prodotto, facilmente realizzabile, con un processo produttivo innovativo ma che per svariate ragioni potrebbe non essere collocato sul mercato.
Non meno importante, sempre nell’ottica dell’approccio all’investitore, sarà fornire alcuni dati storici (a 3-5 anni) su fatturato, EBIT, EBITDA, dipendenti, clienti e capitale.
Quindi prima di cercare un finanziamento occorre definire bene alcuni aspetti e rendere un progetto appetibile per gli investitori. Insomma, fornire loro un documento sintetico volto a trasmettere l’idea di business evidenziandone i vantaggi e le strategie di sviluppo (pitch).
Al primo approccio, se la valutazione dei primi dati è positiva, farà seguito la presentazione di un vero business plan il quale costituisce presupposto imprescindibile per dimostrare la profittabilità del progetto e quindi convincere il business angel ad investire.
Il business plan, di cui ne abbiamo parlato ampiamente nei precedenti articoli, è fondamentale per ottenere i finanziamenti poiché descrive l’idea, il progetto imprenditoriale, le scelte strategiche e le modalità operative, le prospettive economiche e il fabbisogno finanziario.
Secondo la nostra esperienza, c’è da dire che molte volte si presentano alle porte degli investitori imprenditori le cui idee hanno già qualche riscontro sul mercato, con un mercato praticamente noto e quindi la strada risulta più facilmente percorribile.
Un altro importante punto a favore di chi cerca capitale è rappresentato dal team che oltre ad avere determinate competenze deve avere una fortissima volontà di lanciarsi full time nell’avventura dimostrando la sua forte motivazione.
Gli investitori prendono anche in seria considerazione la disponibilità da parte dell’imprenditore o comunque di quelli che dovrebbero essere i soci di versare una quota nel capitale a dimostrazione del loro impegno.
A differenza degli investitori istituzionali come le banche, i business angels e i venture capital in generale sono particolarmente coinvolti nel progetto. Perché questo coinvolgimento? Perché hanno l’obiettivo finale di ottenere un forte ritorno economico in grado di coprire perdite economiche generate da altri investimenti. E veniamo alla differenza tra business angel e venture capital.
Il business angel è un investitore informale, non una banca per intenderci, che apporta del capitale proprio ad una impresa o ad una start up, diventandone azionista ed assumendo una responsabilità in azienda.
Possiamo distinguere tra business angel che investono capitale di rischio nella società senza essere coinvolti nella sua gestione e business angel che invece partecipano attivamente nell’attività di gestione grazie al loro know-how, alla loro capacità professionale, imprenditoriale e manageriale.
Il venture capital invece è più propriamente indirizzato ai finanziamenti delle aziende nelle fasi di espansione del business, sempre attraverso investimenti, solitamente di minoranza, nel capitale di rischio oppure attraverso la sottoscrizione di forme particolari di finanziamento.
Il business angel è normalmente il primo soggetto che interviene a sostegno dell’impresa che sta per nascere, una volta stabilito che le disponibilità finanziarie degli imprenditori si sono rivelate insufficienti. E di solito è più propenso a non intervenire nella primissima fase che è quella che si definisce seed ma direttamente in quella successiva, nella start up appunto.
Business angel a venture capital preferiscono in linea di massima investire in progetti innovativi.
Abbiamo visto come uno dei primi passi da fare per ottenere l’aiuto da parte degli investitori è quello di predisporre un buon business plan, in cui definire obiettivi concreti e misurabili, assegnare le risorse, stabilire le azioni da intraprendere e attribuire i compiti. Tutto questo considerando un orizzonte temporale di tre, cinque anni.
Ora, se avete bisogno di aiuto per trovare un partner finanziario o per sviluppare un business plan da presentare ad un investitore o per la richiesta di un incentivo potete rivolgervi a noi. Sarà sufficiente contattarci scrivendo all’indirizzo email indicato sotto.
Stefano De Stalis
Responsabile Affari Europei e Aiuti di Stato
Sheltons Malta Ltd
[email protected]