Il 2020 è un anno decisivo perché entro dicembre si chiude la operatività di quasi tutti gli strumenti di incentivazione per le imprese, sia nazionali che europei, scrive Stefano de Stalis.
Lo scorso marzo, le imprese hanno cominciato a confrontarsi con le problematiche connesse alla diffusione del COVID 19 quali la riduzione del fatturato, la cancellazione delle commesse, la riduzione improvvisa dei flussi turistici.
Le imprese, piccole e grandi, hanno dovuto ripensare al loro modo di lavorare definendo nuove strategie aziendali, nuovi piani di marketing ed hanno riscoperto l’importanza della comunicazione via Internet, stabilendo un nuovo modo di incontrarsi e di vendere i prodotti o i servizi, ovviamente lo facevano anche prima del COVID 19 ma ora, questa strada è diventata ormai prassi, ci si incontra via Teams, Skype o Zoom, nascono nuovi network, si compra online.
Ed ecco allora che occorre definire piani di impresa e creare nuove strutture virtuali per trasformare quello che era un normale sito Internet in un vero e proprio negozio. Insomma, il commercio elettronico sta registrando un vero boom.
Per chi vuole prepararsi con un piano d’impresa solido, è bene tenere presente che vi sono dei fondi pubblici che coprono gran parte dei costi, come vi sono fondi che supportano la realizzazione di un sito e-commerce. E gli aiuti diventano ancora più importanti ora, che vi è il reale bisogno di mitigare le ripercussioni dovute al COVID-19.
Ed a tale proposito occorre anche ricordare che sono state adottate nuove misure governative, già entrate in vigore alcuni mesi fa, con l’obiettivo di dare un po’ di respiro alle aziende spesso rimaste senza liquidità. Diventa quindi fondamentale capire come funzionano questi fondi, cercare le opportunità che il governo e l’Unione Europea offrono e sfruttarle a fondo perchè sarebbe un vero peccato lasciarle inutilizzate. E’ vero, non è sempre facile ottenere i fondi ed il processo di richiesta e approvazione può durare mesi ma ciò non toglie che si possa provare.
Il 2020 è un anno decisivo perché entro dicembre si chiude la operatività di quasi tutti gli strumenti di incentivazione per le imprese, sia nazionali che europei.
Occorrerà poi attendere la nuova programmazione che segnerà il via a nuove misure, alcune delle quali partiranno già a gennaio 2021.
Vogliamo solo riassumerne alcune di esse, quelle che intervengono sui progetti di innovazione e sulle nuove iniziative. Per le altre, ricordatevi di scriverci.
1) Ricerca e Sviluppo (domanda da presentare entro il 31 dicembre 2020)
Riguarda i progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, questi ultimi includono anche la progettazione, la costruzione e il collaudo di prototipi.
L’incentivo è definito in termini di credito d’imposta e viene calcolato nella misura massima del 45% della spesa ammissibile.
Le spese ammissibili comprendono varie tipologie di costo:
- Costo degli amministratori e del personale dipendente impegnato direttamente in un’attività di ricerca e sviluppo.
- Attività di supporto quali manutenzione, formazione, sicurezza, amministrazione e finanza, nella misura in cui queste attività sono svolte ai fini dello svolgimento dell’attività di ricerca e sviluppo.
- Costi per l’acquisizione di materiali utilizzati direttamente, consumati o trasformati nel processo di svolgimento dell’attività di ricerca e sviluppo.
- Costi per l’approvvigionamento di acqua ed elettricità connessi al progetto di ricerca.
- I costi del software (SAAS) sono considerati spese ammissibili nella misura in cui il software viene utilizzato direttamente per l’attività di ricerca e sviluppo.
- Costi di ricerca affidata a terzi attraverso un contratto e costi per consulenze e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per l’attività di ricerca.
2) Business Development and Continuity (domanda da presentare entro il 31 dicembre 2020)
La misura può supportare diverse attività come la fase di sviluppo iniziale dell’azienda, i progetti di espansione, il consolidamento di alcune attività e la riorganizzazione delle attività.
Il contributo può essere concesso sottoforma di credito d’imposta o a fondo perduto fino ad un importo massimo di 200.000 Euro.
Le spese ammissibili sono le seguenti:
- Salari e stipendi.
- Affitto di immobili.
- Servizi direttamente connessi alle operazioni aziendali.
- Il costo di trasferimento di e acquisto di beni materiali come macchinari ed attrezzatura.
- Costi delle utenze.
3) Start Up Finance (domanda da presentare entro il 31 dicembre 2022)
È una misura che supporta l’avvio di piccole imprese in grado di dimostrare un concetto di business valido e che riescono a mantenere l’impegno di espandere e sviluppare ulteriormente la loro attività.
In questo caso l’incentivo massimo accordato è di 400.000 Euro e può essere aumentato fino a 800.000 Euro se la Start-up è un’impresa innovativa. Requisito fondamentale richiesto è che il programma di incentivazione venga collegato ad operazioni di private equity, all’assunzione di costi per stipendi e salari, all’acquisizione di beni materiali e immateriali, ad operazioni sul capitale circolante ed a quello connesso con campagne di crowdfunding.
Tipo di incentivo:
- Finanziamento fino al 50% del progetto (o dell’aumento di capitale) da finanziare attraverso una campagna di crowdfunding.
- Finanziamento fino al 75% del costo per l’acquisto di macchinari, attrezzature e beni immateriali per la realizzazione del progetto di avviamento.
- Finanziamento fino al 75% dei costi salariali delle persone impiegate con contratto a tempo pieno.
- Finanziamento pari al 50% dell’aumento di capitale sociale versato.
L’azienda stipulerà un accordo per la restituzione del finanziamento in base ad un piano concordato e sarà tenuto a pagare un minimo del 10% annuo degli utili ante imposte fino al rimborso dei fondi erogati.
4) Start Up Advance (domanda da presentare entro il 30 ottobre 2020)
La misura è stata studiata per le imprese costituite da meno di cinque anni e che sono in procinto di consolidare un’attività commerciale che abbia dimostrato un potenziale di mercato.
L’incentivo è stabilito in un contributo massimo di 100.000 euro.
Quelli, appena descritti, sono alcuni degli incentivi ancora operativi, ma se volete informazioni sugli altri strumenti messi a disposizione a livello nazionale ed europeo potete contattarci e cercheremo di aiutarvi nell’individuazione degli incentivi più adatti al vostro progetto e anche nella definizione di un piano d’impresa. Sarà sufficiente contattarci scrivendo all’indirizzo email indicato sotto.
Dott. Stefano De Stalis
Responsabile Affari Europei e Aiuti di Stato
Sheltons Malta
[email protected]