Werner Langen, presidente della Commissione UE Pana (Riciclaggio, elusione ed evasione fiscale) è tornato ad accusare il sistema fiscale maltese di essere «ingiusto».
La commissione Pana sta discutendo la bozza con le raccomandazioni che rivolgerà alla Commissione Europea al Consiglio Ue ed è ancora aperta ad emendamenti. Un europarlamentare del Pana ha definito «inaccettabili» i criteri che stabiliscono il mancato inserimento nella blacklist, ed in particolare ha biasimato il fatto che lo scambio automatico di informazioni sia ritenuto un criterio sufficiente per non essere più considerati a rischio. «Dovremmo anche includere quei paesi che hanno tassazioni inferiori rispetto a certe soglie».
Nella bozza di raccomandazioni indirizzata alla Commissione e al Consiglio UE, attualmente ancora aperta per emendamenti da parte di altri membri della Pana, i co-relatori (Jeppe Kofod dei Socialisti e Petr Ježek di Alde) hanno fatto presente come ci siano dei vuoti nell’attuale legislazione sull’evasione fiscale e sul riciclaggio di denaro sia a livello UE che a livello nazionale «e che è necessario prendere in considerazione di rinforzarla ulteriormente».
In riferimento a quanto sopra, Werner Langen ha dichiarato che le aliquote della tassazione sono decise dai singoli Stati e non regolamentate da trattati: «non credo che riusciremo ad alzare od abbassare le aliquote, in quanto ci sono molte resistenze su questa tematica. Abbiamo bisogno di avere una tassazione equa, e continueremo a discutere su questo punto per il resto dell’anno. Malta ad esempio ha una tassa sulle società del 35% che però scende al 5% per i soggetti stranieri, non lo considero un trattamento equo”.
Gli europarlamentari della Commissione Pana chiedono inoltre agli Stati membri di cessare la pratica dei condoni fiscali, perché favoriscono l’evasione e il riciclaggio di denaro. Hanno poi lamentato la mancanza di statistiche sulla portata dell’evasione fiscale sottolineando l’importanza di sviluppare metodi che permettano di quantificare l’impatto dell’evasione sui conti pubblici ed in generale sulle attività economiche. La bozza chiede anche alla UE di definire chiaramente cosa sia illegale e cosa legale, anche se immorale, per quanto riguarda le pratiche di evasione ed elusione fiscale.
Pur accogliendo con favore il ruolo della Commissione nello stilare una lista comune europea delle giurisdizioni fiscali non cooperative, la bozza chiede che il Consiglio non vada a smorzare i criteri stabiliti nella lista stessa. I parlamentari insistono che «l’assenza di tassazione sulle società o tasse su società con aliquote prossime allo zero, devono essere considerati criteri per l’inserimento in blacklist».