«Stiamo assistendo ad una fuga nel mondo del lavoro ed è quella che riguarda le persone non specializzate – o con poche qualifiche alla mano – che stanno lasciando il proprio impiego nei settori privati per accettarne un altro, seppur con stipendio inferiore, ma stabile e sicuro nel settore privato governativo».
A sollevare la questione è il direttore generale dell’Associazione dei datori di lavoro di Malta, Joseph Farrugia, in un’intervista rilasciata a Times of Malta.
Questa migrazione a favore del comparto pubblico, interessa soprattutto settori come l’ospitalità e la sicurezza, aree già ampiamente colpite dalle gravi carenze di personale sperimentate con l’esodo dei lavoratori stranieri a causa della pandemia.
Il MEA, l’associazione lavoratori maltesi, in un documento pubblicato lo scorso lunedì circa le proposte di bilancio per il 2022, evidenzia quanto il pubblico impiego sia già sufficientemente saturo tanto da rendersi necessaria una strategia che consenta una ridistribuzione delle risorse, prevedendo incentivi fiscali per il settore privato così da poter valorizzare le competenze e la professionalità dei lavoratori.
Farrugia sostiene che il fenomeno a cui si sta assistendo riguardi la tradizionale strategia pre-elettorale per assicurarsi voti, quindi sarebbe opportuno intervenire prima delle elezioni, che presumibilmente dovrebbe avvenire il prossimo anno, per evitare che si ripeta la situazione del 2017, dove l’occupazione nel settore pubblico è aumentata di 500 posti di lavoro.
Non è tardata ad arrivare la risposta del ministro delle Finanze Clyde Caruana, giunta attraverso un’intervista a The Malta Independent che, in risposta a quanto sostenuto dal MEA, chiarisce le volontà del Governo: «Non abbiamo intenzione di ripetere le prassi degli anni precedenti, ma di concentrare gli sforzi per affrontare le sfide poste dalla recente pandemia, come dimostrano i recenti risultati che vedono un tasso di disoccupazione inferiore a quello registrato prima del Covid-19».
Caruana inoltre aggiunge che il settore pubblico non può competere con quello privato e le intenzioni del Governo sono quelle di migliorare il pubblico impiego, inserendo nell’organico solo profili in grado di migliorare i servizi offerti, senza ostacolare la produttività nel privato.