I dati Eurostat attestano un livello di disoccupazione del 3,4% nell’arcipelago Maltese: si tratta del quarto più basso d’Europa.
Che Malta stia attraversando un periodo di forte benessere è cosa nota agli italiani e agli altri stranieri che vi risiedono.
Ovviamente questo si riflette non solo su una maggiore disponibilità monetaria pubblica e privata ma anche e soprattutto sull’occupazione.
E se nel Bel Paese cresce la preoccupazione per la crisi di Governo e il senso d’instabilità generale si fa più crescente, i dati Eurostat di Luglio non sono particolarmente rincuoranti: l’Italia, infatti, ha visto crescere il tasso di disoccupazione al 9,9%, ovvero lo 0,1 punti percentuali in più rispetto al mese di Giugno. Circa 2 milioni e 566 mila i disoccupati sul territorio.
La situazione generale europea sembra però positiva, essendosi registrato un calo complessivo nei 28 paesi membri dal 6,8 al 6,3.
Anche il nostro Paese, l’Italia, comunque segna un miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2018, con 121 mila disoccupati in meno e una percentuale per il terzo mese sotto il 10,2% registrato a Marzo di quest’anno contro l’allora 14% e 18% rispettivamente di Spagna e Portogallo.
Eurostat informa inoltre che nell’ultimo anno circa 16 milioni di persone si sono registrate nelle apposite liste per la ricerca di lavoro nei paesi dell’Unione. Un numero che non appare trascurabile.
Certamente muoversi da un paese all’altro migliora le chances individuali di occupazione, e questo lo sanno bene i tanti italiani che nella stasi lavorativa nell’ultimo decennio hanno preferito fare i bagagli.
In questo senso Malta col suo basso tasso di disoccupazione e dati in ulteriore miglioramento sembra ancora una valida scelta. Sopra di lei in questa classifica europea al momento solo Repubblica Ceca, Germania e Polonia.
Altre nazioni ovvero Lussemburgo, Lithuania e Svezia hanno invece registrato un peggioramento della situazione occupazionale mentre al mese di Luglio Grecia e Spagna hanno registrato il 17,2 e il 13,9.
Insomma, pensando all’Italia forse verrebbe da dire che il Diavolo non è tanto brutto quanto lo si dipinge, ma nonostante ciò i nostri connazionali vivono un clima generale di sconforto riguardo al mondo del lavoro.
Stando a quanto riporta l’Eurobarometro infatti, nel mese di agosto il 44% degli italiani intervistati riguardo quelle che dovrebbero essere le priorità in ambito Europeo ha indicato proprio la carenza di lavoro come prima istanza.
Sempre nello stesso periodo il 55% si è definito scettico nei confronti delle istituzioni dell’Unione, mentre una percentuale identica ha affermato che la propria opinione non ha un peso sufficiente in ambito UE.
(articolo di Andrea Ruiu)