Uno studio della Banca Centrale ha evidenziato che quasi la metà dei lavoratori stranieri lascia Malta entro due anni dall’arrivo.
I dati davvero impietosi sono causati da affitti ormai alle stelle, stipendi bassi per i lavoratori senza qualifiche richieste dal mercato, e da un’insufficiente proprietà linguistica. A questo va aggiunto un costo della vita sempre più alto.
Come riportato in un resoconto del quotidiano Times of Malta, il 25% dei lavoratori stranieri ha lasciato Malta prima di un anno dall’arrivo, il 45% dopo un periodo compreso tra uno o due anni, e solo il 30% degli occupati è rimasto nell’arcipelago più a lungo.
Se nel 2015 il tasso di immigrazione è stato il secondo in Europa, nello stesso anno il tasso di emigrazione era al terzo posto.
I cittadini che rimangono per meno tempo nelle isole maltesi sono proprio quelli provenienti dall’Unione Europea, con un tasso maggiore del 6% durante il primo anno di lavoro.
L’età media degli occupati non maltesi dal 2002 al 2017 è così suddivisa:
- fino a 25 anni (27%)
- 25-34 anni (43%)
- over 35 (30%)
I motivi di una copiosa immigrazione di italiani, specialmente dal sud Italia, è dovuta alla mancanza di lavoro nel Bel Paese, e dalla possibilità di cercare fortuna all’estero ma pur sempre “vicino a casa”.
Il sogno infranto di una nuova vita, e l’inevitabile ritorno a casa con la coda tra le gambe, è spesso causato da cattivi consigli da parte di italiani residenti sull’isola, con le immancabili frasi «qui non serve l’inglese, tanto tutti parlano italiano», oppure «vieni a Malta tanto qui il lavoro lo trovi subito».
Queste affermazioni cozzano con una realtà lavorativa maltese che premia con buoni stipendi solo i lavoratori con un buon inglese, e delle qualifiche richieste, specialmente in ambito IT e iGaming.
A gioire di questo afflusso continuo di stranieri sono i proprietari di appartamenti, e gli immancabili “furbetti” che spesso propongono subaffitti in nero, in un mercato immobiliare con appartamenti spesso fatiscenti, sovraffollati, e a prezzi insostenibili.