Dopo le accuse al sistema fiscale maltese, considerato “sleale” soprattutto per la bassa tassazione riservata alle società straniere, la Commissione Ue Pana (riciclaggio, elusione ed evasione fiscale) chiama in causa il FIAU (Financial Intelligence Analysis Unit), l’organismo governativo maltese responsabile della raccolta, dell’elaborazione, dell’analisi e della diffusione delle informazioni per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
Proprio il FIAU è nell’occhio del ciclone questi giorni per le accuse arrivate da un ex dipendente, l’investigatore Jonathan Ferris. L’uomo aveva denunciato che alcuni suoi resoconti in merito a tangenti e riciclaggio di denaro, che vedevano coinvolti anche il capo dello staff del Primo Ministro, Keith Schembri e il Ministro del Turismo Konrad Mizzi, non fossero mai stati registrati dalla polizia. Dopo frizioni con i responsabili dell’organismo di intelligence Ferris ha interrotto il suo rapporto di lavoro, ma senza risparmiare accuse pesanti, come quella di essere stato ostacolato, e in seguito licenziato, per essere tenuto il più lontano possibile da indagini su affari che stavano coinvolgendo nomi importanti del Governo maltese.
Le accuse sono state tuttavia smentite sia dalla polizia che dal FIAU, anche se con poca convinzione. La polizia ha affermato che i rapporti FIAU in questione erano stati registrati secondo le procedure previste dalle norme di legge, ma non includevano dettagli come il numero di riferimento che viene allegato ogni volta che viene depositato un rapporto o altri elementi che avrebbero rafforzato quanto sostenuto. Il FIAU ha invece assicurato di aver agito sempre in modo corretto, conformemente alla legge.
Non si sa se per una strana coincidenza temporale, ma in seguito a queste vicende dalla Commissione Pana è arrivata proprio nei giorni scorsi una relazione dettagliata, comprendente alcune raccomandazioni per migliorare lacune e carenze nell’ambito della lotta al riciclaggio. Le direttive sono rivolte ufficialmente a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ma per molti aspetti sembrano soffermarsi proprio sulle vicende di Malta, che come detto è stata messa nel mirino anche per il suo regime fiscale considerato troppo agevolato.
Una sezione della relazione Pana è dedicata alla necessità di un rafforzamento delle unità di intelligence per garantire che i crimini di riciclaggio di denaro, di elusione ed evasione fiscale possano essere affrontati utilizzando un approccio più di sistema, che coinvolga e metta in contatto tra di loro tutte le FIU europee attraverso uno scambio di informazioni regolare e procedure esecutive più standardizzate e armonizzate.
Di particolare rilevanza per le polemiche sorte a Malta è invece l’accento posto a più riprese sull’atteggiamento neutrale che deve essere assunto dai responsabili di tutte le unità investigative, e sulla necessità di stabilire norme comuni per garantire la massima indipendenza delle istituzioni incaricate di applicare norme in materia di frode fiscale e di riciclaggio di denaro, ma anche degli organi a cui spetta applicare la legge e le relative sanzioni in seguito ai rapporti che vengono elaborati dalle stesse unità investigative.
La Commissione Pana tornerà a riunirsi il 26 settembre a Bruxelles.