Sono passati circa otto mesi dall’entrata in vigore a Malta di tre progetti di legge per regolamentare le società di blockchain.
Tuttavia, come portato alla luce da Lovin Malta, ad oggi non è ancora stata concessa una sola licenza per operare a una società di blockchain.
Qualcosa non avrebbe quindi funzionato rispetto ai programmi annunciato all’inizio di quest’anno, quando il sottosegretario per l’Economia Digitale, Silvio Schembri, aveva previsto il rilascio delle prime licenze nel secondo trimestre del 2019.
Il noto sito web di informazione maltese ha provato a ricontattare gli uffici del segretario per fare il punto della situazione, scoprendo che attualmente Malta Financial Services Authority ha registrato 14 agenti VFA, (Virtual Financial Assets), società di servizi legali e finanziari che fungono da intermediari tra le aziende di blockchain e l’ente regolatore per il rilascio dei necessari permessi.
Il passo successivo è che gli Agenti VFA presentino le applicazioni per le licenze dopo un percorso intermedio di valutazione.
Le società di Blockchain devono quindi presentarsi a un agente VFA, chiamato a testarne la solidità finanziaria, l’attendibilità e le buone condotte in merito alla sicurezza informatica.
Successivamente gli stessi agenti VFA inoltreranno la richiesta di licenza all’MFSA, sapendo che saranno soggetti a severe sanzioni nel caso emergano pratiche illecite.
Anche se non ci sono ancora informazioni ufficiali su quante società di blockchain abbiano effettivamente presentato agli agenti una richiesta di licenza per l’MFSA, è certo che soltanto alla fine dello scorso anno, con l’entrata a regime della Blockchain Island, almeno 350 aziende hanno notificato alle autorità l’intenzione di operare a Malta.