La Banca Centrale di Malta ha negato di aver dato istruzioni specifiche alle aziende di telecomunicazioni riguardo il recente cambiamento delle strutture tariffarie, bensì le ha informate di porre fine al supplemento sui pagamenti elettronici nel rispetto della nuova direttiva europea.
La dichiarazione dell’istituto di credito, riportata da Lovin Malta, è arrivata a seguito delle polemiche nate sulla base degli aumenti in bolletta che graveranno sulle tasche di molti clienti di Melita, Epic e Go.
Le tre aziende, negli ultimi giorni, hanno infatti comunicato ai propri abbonati che il pagamento dei servizi attraverso alcune forme di pagamento che non prevedano l’addebito diretto su conto corrente o carta di credito, sarà soggetto ad aumenti di 1 o 2 euro su base mensile a partire dall’inizio di luglio.
Questa nuova politica si baserebbe sulla direttiva europea PSD2, adottata anche dalla Banca Centrale di Malta, che mira ad incentivare e favorire pagamenti in forma digitale.
Gli aumenti, secondo le dichiarazioni di Melita, Epic e Go, non costituirebbero un reale cambiamento del prezzo finale, ma solo la compensazione delle commissioni già a carico dei clienti, ora soggette a cambiamento dalla stessa direttiva. La nuova struttura tariffaria – sempre secondo le aziende – cambierebbe quindi in modo solamente “formale e legislativo”, modificando il modo in cui il prezzo viene rappresentato in bolletta, in linea con le istruzioni fornite dalla Banca Centrale di Malta.
Ed è proprio su questo aspetto che la Malta Central Bank ha tenuto a specificare che sì, sono state fornite istruzioni riguardo l’applicazione delle direttive europee ma, al tempo stesso, la modifica alle strutture tariffarie non è stata discussa in alcun modo con le aziende, che hanno quindi operato in autonomia; un comportamento di cui dovranno rendere conto alle autorità competenti e non all’istituto bancario.
Attualmente, dopo la segnalazione dell’europarlamentare Agius Saliba e del Ministro per l’Inclusione Julia Farrugia Portelli, i tre provider di fornitura servizi tv e wi-fi dell’arcipelago sono stati posti sotto indagine dall’Ufficio per la concorrenza, per poter verificare la corretta applicazione delle leggi in vigore, tra l’ira dei clienti che non hanno certo accolto con favore la notizia, soprattutto quelli che non hanno dimestichezza con la tecnologia o chi preferisce non condividere i propri dettagli bancari con gli operatori, pagando comunque con regolarità quanto dovuto.