I progetti di ricerca devono essere incentrati sulle attività connesse all’attuale pandemia ma possono anche essere diretti ad altri progetti di ricerca antivirali, scrive Stefano de Stalis.
Abbiamo già parlato di questo tema nel maggio scorso, sempre su questa testata, all’interno di un articolo in cui davamo le prime indicazioni relative allo strumento “COVID 19 Fund” a quel tempo appena approvato a Malta. Ma nel corso dei successivi mesi sono subentrati alcune modifiche ed aggiornamenti che ci trovano di nuovo ad affrontare l’argomento, vista anche l’importanza che esso ricopre in questo periodo in cui le imprese stanno sviluppando nuove strategie di implementazione e diversificazione anche sulla base della pianificazione di progetti di ricerca e innovazione.
Superare la crisi post COVID 19, anche se probabilmente non ne siamo ancora fuori, comporta il fatto di porsi interrogativi, di affrontare nuove sfide e, gli aiuti statali o europei che siano, sono sempre i benvenuti perché aiutano a far fronte a percorsi di crescita ma nello stesso tempo alla mancanza di liquidità da parte di alcune di esse, prosciugata a causa del periodo di crisi in cui i fatturati ed i profitti hanno avuto una improvvisa e inaspettata caduta a picco.
Tornando allo strumento di aiuto “COVID 19 Fund”, è importante innanzitutto sapere che è possibile presentare domanda entro il 31 dicembre 2020 e che la durata dei progetti deve essere al massimo di diciotto (18) mesi e che si possono includere i costi sostenuti dalla data di avvio a quella di fine del progetto.
I progetti di ricerca devono essere incentrati sulle attività connesse all’attuale pandemia ma possono anche essere diretti alla prevenzione di future malattie infettive, al controllo e al contenimento della diffusione e ad altri progetti di ricerca antivirali sviluppando metodologie per il futuro anche sulla base, così cita la normativa, delle lezioni acquisite nel corso dell’attuale pandemia e grazie a queste sviluppare nuovi strumenti e metodologie per il futuro.
La misura massima del contributo varia a seconda che si tratti di Ricerca Fondamentale (100%), Ricerca Industriale (80%) e Sviluppo Sperimentale (80%). Nel caso di progetti di Ricerca Industriale e di Sviluppo Sperimentale, l’intensità del contributo può aumentare di un ulteriore 15% se è condotta in collaborazione con organizzazioni di ricerca o altre imprese di altri Paesi europei (transnazionalità).
L’obiettivo dello strumento di incentivazione è quello di supportare lo sviluppo di soluzioni innovative quali per esempio:
- medicinali di particolare rilevanza (compresi i vaccini) e trattamenti; principi attivi farmaceutici e materie prime; dispositivi medici, attrezzature ospedaliere e mediche (inclusi ventilatori e indumenti e dispositivi di protezione nonché strumenti diagnostici) e materie prime necessarie; disinfettanti, loro prodotti intermedi e materie prime chimiche necessarie per la loro produzione;
- strumenti di raccolta ed elaborazione dati relativi a innovativi e/o migliorati approcci per quanto riguarda la prevenzione di malattie infettive attuali e/o future;
- percorsi della malattia epidemica/pandemica;
- applicazioni finalizzate a una migliore diffusione delle raccomandazioni emanate da autorità sanitarie nazionali e/o internazionali e/o (OMS);
- qualsiasi altra ricerca relativa a malattie infettive che possono portare epidemie all’essere umano.
I costi che possono essere inclusi nel progetto riguardano:
- Le retribuzioni di ricercatori, di tecnici e di altro personale direttamente coinvolto nel progetto. Il costo del personale (ricercatori, tecnici e staff di supporto) relativo alla gestione del progetto è ammesso nel limite del 10% dell’intero valore del progetto.
- Gli studenti possono essere coinvolti nel progetto ed essere pagati con uno stipendio annuale di € 6.000 se stanno seguendo un corso di laurea magistrale e a condizione che per ogni studente occupato, venga assunto un ricercatore a tempo pieno. Inoltre, i costi ammissibili per gli stipendi sono limitati a un massimo di due anni.
- Specifiche attrezzature per la ricerca inclusi strumenti digitali, attrezzature elettroniche, computer per la diagnosi, la raccolta e la trasformazione di dati.
- Altre spese operative quali ad esempio: servizi di ricerca e sviluppo, materiali di consumo per l’effettuazione della ricerca, prove di laboratorio, acquisizione e registrazione di brevetti, valutazione di conformità e autorizzazioni necessarie per il mercato dei nuovi vaccini, medicinali e strumenti medicali, disinfettanti e protezioni personali.
Le spese generali vengono incluse purché direttamente connesse con il progetto e saranno coperte per una percentuale del 10% del totale dei costi ammissibili.
Sono ammesse le spese di sub-appalto purché collegate al progetto, inclusi i costi di consulenze fornite da soggetti terzi, locali e stranieri.
Infine, un aspetto molto importante da conoscere sono i termini di ottenimento del contributo che variano in base alla durata del progetto.
- Per i progetti fino a 12 mesi di durata si potrà ottenere un anticipo fino alla misura del 75% del totale dei costi ammissibili che verrà erogato al momento della firma del contratto di progetto tra beneficiario ed autorità governativa la quale potrà decidere di trattenere il 25% del contributo totale assegnato per trasferirlo solo al completamento del progetto e relativa valutazione della documentazione allegata alla domanda di rimborso.
- Per i progetti di una durata superiore ai 12 mesi e per esempio suddivisi in due lotti, si otterrà un anticipo del 40% del totale ammontare del contributo approvato sulla base dei costi ammessi, sempre al momento della firma del contratto e, alla fine del primo lotto, verrà erogato una successiva percentuale di contributo da calcolare in base allo stato di avanzamento del progetto. La quota iniziale e quella successiva non possono insieme superare l’80% del totale del contributo ammesso.
- L’autorità governativa di gestione del contributo potrà trattenere una quota minima del 20% del totale ammontare del contributo che verrà trasferita al beneficiario alla fine del progetto salvo verifica della documentazione allegata alla domanda di rimborso.
Questi, appena descritti, sono gli aspetti principali dello strumento “COVID 19 Fund”, un incentivo allo svolgimento di attività di ricerca e innovazione come abbiamo già detto. Se avete bisogno di ricevere maggiori informazioni o di assistenza per analizzare il vostro progetto, compilare la domanda e capire se i costi connessi sono ammissibili potete rivolgervi a noi. Sarà sufficiente contattarci scrivendo all’indirizzo email indicato sotto.
Stefano De Stalis
Responsabile Affari Europei e Aiuti di Stato
Sheltons Malta Ltd
[email protected]