Con l’emergenza Covid il Governo ha prorogato il termine per la dichiarazione dei redditi a fine agosto. Sulle tasse a Malta ecco quello che c’è da sapere.
Se sei italiano e vivi a Malta, probabilmente sai già che il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi è stato esteso al 31 agosto 2020. Ma forse non ti è chiaro se anche tu devi presentare questa dichiarazione.
Va subito chiarito che non è necessario presentare alcuna dichiarazione nel caso di lavoratori dipendenti che non hanno altre fonti di reddito a Malta. Se, invece, si dispone di una fonte di reddito non “da lavoro” a Malta, allora sarebbe opportuno accertare la propria situazione con un consulente fiscale di fiducia.
Pensiamo utile, a questo proposito, condividere con voi alcune considerazioni, basate sulla reale esperienza di stranieri che vivono a Malta (soprattutto italiani) e fornirvi consigli pratici nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Il più delle volte, dubbi e/o problemi avrebbero potuto essere facilmente evitati con una semplice pianificazione.
Speriamo quindi che le informazioni contenute in questo articolo vi semplificheranno la vita e vi rassicureranno.
È importante innanzitutto chiarire che la maggior parte degli italiani che vivono a Malta sono in genere considerati persone non domiciliate. Il termine “domicilio” non deve essere confuso con il termine “residenza”: secondo il diritto maltese il domicilio a Malta si acquista con la nascita a Malta o sposando un/una maltese, detto in estrema sintesi.
Gli italiani residenti ma non domiciliati a Malta sono tassati solo sui redditi prodotti a Malta e su quei redditi provenienti da fonti estere che vengono percepiti o accreditati su un conto bancario maltese.
Questo, in sintesi, significa fondamentalmente che gli espatriati italiani non sono tassati a Malta per eventuali altri redditi prodotti o percepiti fuori Malta né per redditi relativi a capitali esteri detenuti su un conto bancario estero.
Chiarito questo, troverete qui di seguito 10 semplici consigli che potranno aiutarvi concretamente ad organizzarvi al meglio per presentare la vostra dichiarazione dei redditi.
1 – Mantenere tre conti bancari separati
Sarebbe utile avere tre conti bancari separati.
Perché tre? La vostra situazione finanziaria alla fine dell’anno sarà molto più chiara e facile con tre conti bancari.
Il primo conto dovrebbe essere utilizzato per i propri risparmi trasferiti a Malta dall’estero (non soggetti a tassazione), il secondo conto dovrebbe essere utilizzato per ricevere stipendi e altre fonti di reddito a Malta (che sono soggetti a tassazione) e il terzo conto dovrebbe essere quello relativo alle spese per la vita quotidiana, come gli acquisti di generi alimentari o di casalinghi, il pagamento dell’affitto, ecc.
Alla fine dell’anno sarà sufficiente stampare i relativi estratti conto bancari e sarà molto più semplice avere una visione chiara e capire su cosa si verrà tassati.
2 – Pianificare in anticipo il lavoro part-time ed il reddito da locazione
È importante considerare che se si dispone di un lavoro part-time, molto probabilmente si potrà usufruire di una aliquota forfettaria di imposta del 15% (per i primi 10.000 euro).
Questa possibilità dovrebbe essere esaminata nei primi mesi di ciascun anno al fine di poter garantire che tutte le condizioni siano soddisfatte. Inoltre, esistono regole simili per i lavoratori autonomi a tempo parziale, quindi vale la pena fare attenzione!
In modo analogo, anche se si possiede un immobile a Malta che viene affittato, ci potrebbe essere la possibilità di optare per applicare una aliquota forfettaria del 15%, sempre che siano soddisfatte determinate condizioni.
Come nel caso del reddito da lavoro part-time, anche nel caso di reddito di locazione questo deve essere dichiarato con formalità specifiche all’inizio dell’anno, quindi, è essenziale pianificare l’applicazione di queste agevolazioni con adeguato anticipo al fine di sfruttare al meglio la vostra situazione.
3 – Assicurarsi di potersi avvalere di detrazioni fiscali
Esistono numerose detrazioni fiscali a Malta, per esempio per taluni costi di trasporto, per le tasse scolastiche o per le spese di custodia dei bambini, o ancora per i costi di istruzione terziaria e per le spese connesse ad attività culturali.
Tuttavia, al fine di potersi avvalere di queste detrazioni fiscali, bisogna rispettare alcune condizioni molto specifiche. A questo scopo, sarà utile tenere sempre a disposizione la documentazione relativa a tali costi.
4 – Gestire il reddito da locazione di immobili situati all’estero
I proventi da immobili situati all’estero non sono soggetti a tassazione a Malta. Tuttavia, tale reddito in genere dovrebbe essere dichiarato e tassato nel paese in cui si trova l’immobile.
5 – Considerare la costituzione di una società maltese per redditi superiori agli 80,000 euro/anno
Se si prevede di guadagnare più di 80.000 euro/anno attraverso lo svolgimento di un’attività di lavoro autonomo, allora si potrebbe pensare di costituire una società maltese al fine di percepire questo reddito attraverso tale società. La regola degli 80.000 euro è semplicemente una regola empirica, che riflette il punto in cui diventa economicamente vantaggioso (considerando i costi di mantenimento di una società) per un espatriato iniziare a percepire il proprio reddito imponibile tramite una società maltese e quindi beneficiare dell’aliquota effettiva dell’imposta sul reddito delle società pari al 5%.
6 – Valutare la possibile applicazione di uno degli schemi speciali di residenza
Malta offre molti schemi speciali di residenza con diverse tipologie di tassazione agevolata.
Il sistema di aliquote fiscali “normali” maltesi equivarrebbe approssimativamente all’imposta minima dovuta in uno dei regimi di residenza speciali (che applicano un’aliquota forfettaria del 15%) quando il reddito è di circa 80.000 euro.
Ricorda, la tua domanda nell’ambito di uno dei regimi previsti dovrebbe essere fatta prima che il reddito sia percepito.
7 – Essere consapevoli del trattato contro la doppia imposizione
Molti italiani potrebbero avere mantenuto un conto bancario in Italia dove vengono pagati interessi su eventuali investimenti fatti in Italia.
In questo caso, tali interessi sono normalmente tassati in Italia. Ma, qualora si trasferiscano su un conto corrente maltese, tali interessi saranno nuovamente tassati anche a Malta.
Per evitare questa doppia tassazione, basta applicare il trattato contro la doppia tassazione stipulato tra Italia e Malta.
A questo fine, sarà importante avere prove documentali delle tasse pagate in Italia.
8 – Prestare una attenzione speciale alle pensioni
Malta ha vari accordi su pensioni e sicurezza sociale con gli altri Stati europei tra cui l’Italia.
All’interno di questi accordi ci sono specifiche clausole che si riferiscono alla doppia imposizione sulle pensioni private: in generale, il principio di massima è che le pensioni private sono tassate solo nel paese di residenza fiscale di chi le riceve.
Il concetto di residenza fiscale non coincide con quello di residenza anagrafica: per questo motivo la pianificazione rimane fondamentale per evitare spiacevoli sorprese.
9 – Pianificare la propria situazione ereditaria
È importante sapere che Malta non ha imposte di successione o di donazione. Nonostante ciò corrisponda alla realtà vi sono delle eccezioni, per esempio l’imposta di bollo si applica ancora a determinati beni, in particolare agli immobili locali e alle azioni di società maltesi. Malta ha anche un processo un po’ complesso di trasmissione dei beni agli eredi.
La pianificazione può quindi ridurre al minimo gli oneri per gli eredi.
10 – Considerare il pagamento della tassa minima
Quello della tassa minima è ancora uno degli aspetti più temuti e fraintesi della recente legislazione fiscale, ma non disperate!
Introdotte l’anno scorso per la prima volta, le regole fiscali relative alle tasse minime sono abbastanza complesse.
Fondamentalmente, il pagamento di un’imposta minima di 5.000 euro è dovuto dagli espatriati residenti a Malta che percepiscono un reddito estero (ovvero qualsiasi reddito non proveniente da Malta, incluse le pensioni) che supera i 35.000 euro/anno di reddito e che non viene trasferito a Malta.
In linea di massima, se si è residenti fiscali altrove, ad esempio in Italia e quindi si può dimostrare di pagare tasse in Italia, non sarà dovuto il pagamento di questi 5000 euro.
Va tenuto presente che le informazioni fornite in questo articolo non sono esaustive e che non possono essere considerate alla stregua di una consulenza fiscale. Se desiderate avere maggiori chiarimenti e approfondimenti su qualcuno dei temi qui trattati, vi invitiamo a contattarci.
Ivan Zammit & Brian Borg
Responsabili fiscalità internazionale e locale
Sheltons Malta Ltd
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