La Camera di Commercio di Malta, sostenuta dalla comunità imprenditoriale, ha chiesto controlli più efficaci e rigidi nell’assegnazione degli appalti pubblici.
La gestione degli appalti pubblici è un tema finito spesso sotto la luce dei riflettori, ancora di più negli ultimi giorni dopo che Princess Operation, società di proprietà di Christian Borg, il ventenne indagato per sequestro di persona e riciclaggio di denaro, si è aggiudicata una gara per conto di Transport Malta.
Sebbene la Camera di Commercio non abbia fatto esplicito riferimento alla “questione Borg”, il tempismo della dichiarazione mostra come il caso abbia toccato un nervo già scoperto da tempo.
L’appello della Camera, arrivato nella giornata di sabato, intende sottolineare l’importanza di un adeguato controllo dei partecipanti alle gare di appalto.
È responsabilità del dipartimento degli appalti e delle amministrazioni assicurarsi che lo svolgimento delle gare avvenga in totale conformità con le normative: «La comunità imprenditoriale e il pubblico in generale ne hanno abbastanza dei cowboy che calpestano il buon governo e gli affari puliti, e si aspettano che le autorità non lascino nulla di intentato nel convincere tutti coloro che stanno misurando la serietà del governo riguardo le sue intenzioni di fare pulizia e alzare l’asticella. Abbiamo urgente bisogno di colmare il divario di credibilità».
Un altro punto su cui la Camera di Commercio ha voluto esprimersi è la necessità di trasparenza: nonostante ci sia la possibilità di contestare un’aggiudicazione, sono pochi gli strumenti in mano ai partecipanti, che permettono di verificare le conformità legali dei propri concorrenti.
È quindi di fondamentale importanza, secondo la lobby di imprenditori, che il dipartimento degli appalti svolga i suoi compiti in modo impeccabile, garantendo l’assenza di irregolarità di alcun tipo.
La comunità imprenditoriale ritiene che segnali come false dichiarazioni fiscali, manomissioni dei bilanci, evasione delle tasse e procedimenti penali alle spalle debbano rappresentare un serissimo campanello d’allarme, pregiudicando l’assegnazione di contratti, o anche permettendo la sospensione e il ritiro di quelli già in corso.