Inizieranno nelle prossime settimane, secondo un comunicato diffuso dagli stessi costruttori, i lavori per il complesso edilizio Townsquare.
Il controverso progetto, approvato con un solo voto di scarto dalla Planning Authority e avversato da un lungo elenco di associazioni ambientaliste, comitati di quartiere e consigli locali, si svilupperà su 12.000 metri quadri nella zona di Sliema conosciuta come Qui-si-sana.
Il progetto, dal costo preventivato di 100 milioni di euro, consiste in 159 appartamenti, 750 posti auto, negozi, outlet e centri commerciali. L’edificio principale, il Townsquare tower si svilupperà in verticale per 38 piani, impattando in maniera incisiva sulla skyline di Sliema.
Il progetto architettonico è firmato da Martin Xuereb & Associates, uno degli studi più prestigiosi delle isole e responsabili, tra le altre cose, dei recenti lavori alla Cittadella di Gozo.
Townsquare è un progetto della Gasan Group, la conglomerata della potente famiglia Gasan, che ha interessi in finanza, assicurazioni, immobiliare e una moltitudine di società basate a Malta e all’estero. Il terreno sul quale sorgerà il complesso Townsquare appartiere ai Gasan da almeno una sessantina d’anni.
Sebbene i costruttori abbiano dichiarato che verranno utilizzate le più moderne tecnologie, volte a minimizzare l’impatto dei lavori sulle strade circostanti, i residenti non si fidano e si sono opposti strenuamente al progetto. Inoltre associazioni ambientaliste si dicono preoccupate per l’inquinamento ambientale che un simile cantiere porterà in un’area densamente popolata (e già inquinata).
Ulteriori critiche provengono dal Consiglio locale di Sliema che denuncia le carenze strutturali (strade, fognature, servizi) di dove andrà a impattare un grattacielo di 38 piani. Piani che, peraltro, occluderanno a numerosi vecchi residenti di Sliema la vista del sole e del cielo.
Sia come sia, che Townsquare segni un passo avanti nelle brutte e consuete pratiche architettoniche maltesi o che, come temono in molti, non sia che un ulteriore camera d’aria soffiata nella bolla speculativa delle isole, i residenti di Sliema affronteranno ora un calvario di diversi anni di traffico, rumore e polvere.