I landlords maltesi, nonostante i lauti guadagni degli ultimi anni, non vogliono mollare la gallina dalle uova d’oro, e avvertono: «se passa la riforma del Governo ritireremo gli immobili dal mercato».
Sono 250 i proprietari di case a Malta che hanno partecipato ad una riunione organizzata dalla MDA (Malta Developers Association). Il suo portavoce ha esposto al giornale on-line Lovin Malta le preoccupazioni dei proprietari (landlords) maltesi, i quali hanno avvertito che l’entrata in vigore di questa riforma porterà un ulteriore aumento degli affitti a causa della carenza di offerta.
Con la legge che dovrebbe entrare in vigore nel 2020 i proprietari di casa, alla scadenza del contratto, potranno aumentare l’affitto sino ad un massimo del 5%, e dovranno dare all’affittuario 3 mesi di preavviso in caso di sfratto.
Considerando che il contratto long let maltese corrisponde ad uno short let in molti altri paesi europei, che la qualità degli appartamenti è davvero scadente, con classi energetiche inesistenti, e che ormai il costo di una sola stanza condivisa spesso supera metà dello stipendio base di molti lavoratori, i proprietari di casa maltesi dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza.