Mercato immobiliare in brusco calo, secondo l’agenzia KPMG, e inadeguato ad accontentare sia gli utenti di fascia alta, che quelli a basso reddito. Il premier sottolinea l’eccessiva avidità di alcuni operatori.
Il mercato immobiliare ha subito un rallentamento, secondo un rapporto dell’agenzia KPMG pubblicato all’inizio del mese che sottolinea che le costruzioni scadenti rischiano di dare a Malta una nomea di destinazione per migranti economici di bassa manovalanza.
Ma secondo gli operatori, la situazione attuale del comparto immobiliare segue sei anni di forte crescita del settore, ed era naturale attendersi una frenata.
Riguardo gli immobili di fascia alta, lo studio di KPMG riporta che standard qualitativi e rifiniture non soddisfano le esigenze di chi ha redditi superiori e che si attende quindi il massimo dalle abitazioni proposte dal mercato.
Contemporaneamente, proprietà sotto i 1.000 euro mensili scarseggiano mentre quelle al di sotto dei 600 sono rare o in condizioni che rasentano l’inabitabile.
L’unica soluzione appare quindi la condivisione dello spazio abitativo. Intanto, diverse società devono necessariamente offrire alloggio ai loro dipendenti stranieri, gratuitamente o a prezzo molto scontato.
E questo si traduce in aumento delle spese e riduzione dei loro introiti.
Aumenti sproporzionati agli adeguamenti salariali
Di fatto, a Malta l’aumento dei prezzi non è stato affatto proporzionale all’incremento delle buste paga, riducendo l’appetibilità del mercato stesso.
La valutazione della Central Bank of Malta eseguita nel 2016 dichiarava più elevato solo il 2% dei tassi d’affitto, ma la crescita osservata adesso sta chiaramente lasciando fuori dal mercato una buona parte della popolazione.
Del resto, secondo alcuni operatori del settore proprio le banche hanno giocato un ruolo fondamentale nel determinare la situazione presente: percorsi burocratici troppo lenti avrebbero reso le attività bancarie poco accessibili per i cittadini non europei.
Un fattore che inevitabilmente influenza questo mercato.
Il Primo Ministro Muscat reputa però che quest’anno la moratoria di una settimana sulle concessioni edilizie abbia dato un segno di credibilità.
La moratoria, lo ricorderete, era successiva a due crolli di abitazioni private avvenute a Mellieha e Pietà.
Muscat ha altresì affermato che non è il momento di rallentare l’espansione, quanto di far crescere la classe media. Ha anche sottolineato l’importanza di evitare atteggiamenti eccessivamente avidi che rendono il mercato poco allettante.
Speriamo che la situazione si stabilizzi e che il crollo del mercato non sia irrefrenabile come quello di certi edifici.