Dopo aver alzato le barricate sull’ipotesi di regolamentazione del mercato degli affitti, la MDA, Malta Developers Association, l’associazione di categoria dei costruttori, ha suggerito di individuare appartamenti ad hoc da destinare a persone o famiglie in situazioni di emergenza abitativa.
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Secondo il Presidente Sandro Chetcuti questa forma di sostegno sarebbe possibile, ad esempio, laddove la Planning Authority (l’ente governativo per la pianificazione urbanistica) autorizza nuove costruzioni in zone evidentemente a basso impatto ambientale.
L’occasione per il nuovo intervento di Chetcuti è stato un incontro con il sottosegretario alle Case popolari, Roderick Galdes, nel corso di una visita ad un’area residenziale di Pieta.
Galdes ha comunicato il successo di un programma avviato il mese scorso, dove i proprietari di case sono stati invitati a dare in affitto al Governo appartamenti da destinare all’emergenza abitativa: le domande pervenute sono state già 149.
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Lo stesso sottosegretario ha proposto anche una revisione della legge in vigore sugli affitti, mai toccata dal 1995, e ha ricordato come un gruppo di esperti sia stato commissionato per analizzare la legislazione esistente ed elaborare una serie di proposte per colmare diverse lacune, rispondendo in modo efficace all’incremento della domanda di immobili in affitto.
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Sandro Chetcuti ha invece rilanciato una serie di proposte che secondo la sua associazione potrebbero contribuire ad affrontare la carenza di case a basso costo.
Ha invitato così il Governo ad aumentare la soglia minima di affitto richiesta dal programma «Cittadinanza tramite investimenti» (al momento fissata a 16.000 euro annui), a suo dire troppo bassa.
Ma la proposta che ha scatenato l’indignazione della rete è stata quella dove la MDA si propone di «offrire» case al Governo se questi — tramite la Planning Authority — autorizzasse un aumento dei piani nei palazzi in costruzione.
L’MDA ha infine suggerito una revisione radicale della legislazione sugli affitti, in quanto starebbe scoraggiando i proprietari a mettere la propria casa sul mercato, per il rischio di finire in tribunale per far fronte agli inquilini che non rispettano gli accordi, nei casi di abuso.