Dopo la stangata inflitta dal Covid-19, il settore del turismo locale si è ripreso, e anche alla grande, visto che alcuni numeri paiono aver superato quelli registrati prima della pandemia. Ad affermarlo sono i dati raccolti dalla Malta Hotels and Restaurants Association (MHRA), e comunicati ai media locali da Michael Zarb, direttore di Deloitte.
Nel secondo trimestre di quest’anno, i turisti sbarcati sull’arcipelago sono stati ben 840.000, addirittura 59.000 in più rispetto al 2019. Secondo le statistiche, ad aumentare sono stati anche i pernottamenti nelle strutture ricettive (+ 90.000), chiaro segno che, almeno quest’anno, chi sta visitando Malta preferisce scegliere gli hotel, anziché appartamenti privati o in affitto.
In tutto ciò, a guadagnarci sono ovviamente le strutture ricettive, con gli hotel a 5 stelle che si dice abbiano registrato un margine lordo operativo superiore del 27%, sempre rispetto allo stesso periodo del 2019, e nonostante l’aumento dei costi di gestione. Inferiore, ma pur sempre positivo, quello dei 4 stelle (+7,3%). La spesa totale dei turisti tra aprile e giugno è stata stimata a 663 milioni di euro circa, con un aumento del 9% rispetto al periodo in esame.
Per quanto concerne il listino prezzi, la tariffa media giornaliera di una camera in un hotel a cinque stelle è di circa 208 euro, seguita da poco più di 100 euro per un quattro stelle e 72 euro per un tre stelle. Tariffe che sono aumentate rispettivamente del 18%, 10% e 35% confrontati a quattro anni fa. Alto anche il tasso di occupazione, che per tutte le categorie ha registrato una media che si aggira attorno all’87%.
Nonostante i numeri incoraggianti, che potrebbero superare i risultati migliori in assoluto registrati nel 2019, sia Zarb che il presidente dell’MHRA, Tony Zahra, hanno sottolineato che, per rendere sostenibili i volumi più elevati nel settore, è necessario effettuare degli investimenti che consentano di offrire un prodotto turistico di qualità superiore, anziché puntare sulla quantità.
Per fare ciò, secondo Zahra, «Dobbiamo avere anche un servizio di ospitalità migliore, oltre ad infrastrutture migliori, tra cui strade, energia e gestione delle acque reflue. Abbiamo bisogno di investimenti più mirati da parte del settore pubblico e privato, maggiore formazione e, cosa altrettanto importante, di una migliore gestione su tutti i fronti, compreso un ambiente più pulito».