Sono 128 milioni di euro i contributi previdenziali versati lo scorso anno dai lavoratori stranieri a Malta, ben il 20% del totale.
I dipendenti stranieri, comunitari ed extracomunitari, che lavorano a Malta hanno versato lo scorso anno ben 128 milioni di euro in contributi previdenziali. Si tratta di 26 milioni in più dell’anno precedente e di 50 milioni di euro in più rispetto al 2016. Una crescita esponenziale.
Lo scorso anno Malta ha registrato un ulteriore aumento dei dipendenti stranieri. Nel 2018 erano infatti 35.500, tra comunitari ed extracomunitari, con un incremento del 33% sul 2017.
Intervistato dalla televisione di Stato TVM a questo riguardo, Mark Masù, segretario generale presso il Ministero per la solidarietà sociale, ha rivelato che l’apporto dei lavoratori stranieri sul sistema pensionistico è nell’ordine del 20%. Appena sei mesi fa era il 17%.
Lo scorso anno i contributi previdenziali complessivi sono stati di 667 milioni di euro. I lavoratori stranieri, con i loro contributi, pagano una bella fetta delle pensioni erogate. Sebbene Masù ci abbia tenuto a sottolineare come il sistema sia comunque sostenibile, e che non dipende dai lavoratori stranieri, la percentuale è comunque impressionante.
A Malta si ha diritto alla pensione dopo undici anni di contributi versati. Ma in realtà del totale dei lavoratori stranieri, un quarto resta meno di un anno, la metà meno di due. Contributi, dunque, scippati ai lavoratori stessi.
Per i lavoratori stranieri valgono le stesse regole che per i lavoratori maltesi: servono undici anni di contributi per avere il diritto alla pensione.