Negli ultimi due anni il costo dei generi alimentari e dei medicinali ha subito notevoli incrementi, costringendo ognuno di noi ad affrontare spese ben diverse rispetto al passato.
Lo mostra anche l’ultimo rapporto pubblicato da Caritas Malta, che ha svolto un’analisi dei costi sostenuti mediamente dai nuclei famigliari maltesi per far fronte ad uno stile di vita quantomeno dignitoso.
Lo studio “The Minimum Essential Budget for a Decent Living” è stato condotto in un arco temporale più ristretto rispetto al passato, cercando di indagare gli effetti della pandemia tra il 2020 ed il 2022, senza però tenere ancora conto degli effetti collaterali causati dalla guerra in Ucraina, che si presume andranno ulteriormente ad impattare in maniera negativa sui dati.
Le indagini hanno preso come riferimento gli stessi generi alimentari del 2020, aggiungendo, però, ai medicinali anche un “pacchetto Covid”. Sulla base di questo si apprende che i rincari sono schizzati a +20% sugli alimenti base, forzando le famiglie a spendere almeno 100 euro in più mensilmente rispetto a due anni fa.
Se, ad esempio, una famiglia composta da due adulti e due bambini riusciva a spendere per tali prodotti 7.100 euro all’anno nel 2020, la stessa famiglia, a febbraio 2022, ne deve spendere 8.400 per portare a casa la stessa spesa.
Passando, invece, ai medicinali si è registrato un aumento del 36%, a cui va poi aggiunta la spesa sostenuta per il “pacchetto Covid”, che prevede al suo interno mascherine, disinfettanti e paracetamolo.
Quest’ultimo aspetto sembra aver colpito in particolar modo gli anziani. Se, infatti, sulla spesa dei generi alimentari si riscontrano le stesse tendenze dei “nuclei famigliari tipo”, per i medicinali il discorso cambia.
Un’ipotetica coppia di anziani, con le patologie fisiologicamente a carico, subisce in modo totalmente diverso l’aumento dei medicinali arrivando a spendere, se si aggiunge il “pacchetto Covid”, circa 980 euro l’anno.
Visto il campanello d’allarme, e calcolato anche il modo in cui il conflitto ucraino mischierà ulteriormente le carte, la Caritas ha avanzato delle proposte per sostenere le fasce più deboli.
Una delle idee riguarda dei programmi “no-waste” per i generi alimentari in scadenza o che andrebbero buttati, mettendo in connessione ristoranti e supermercati con le famiglie a basso reddito.
Un’altra delle proposte riguarda il sostegno ai mercati locali, fonte economica di frutta e verdura, offrendo dove necessario un adeguato ed apposito servizio di trasporti. Un’ulteriore alternativa potrebbe risiedere nell’agricoltura urbana comunitaria.
Con questi dati alla mano e gli allarmanti report forniti dagli importatori e dalle associazioni di categoria, il governo è chiamato ora a trovare la risposta adeguata alla sfida che i cittadini maltesi ed europei dovranno affrontare nei prossimi mesi.