È stato siglato un accordo collettivo tra governo e dieci sindacati che porterà significativi aumenti salariali e un miglioramento delle condizioni lavorative per 33.000 dipendenti del servizio pubblico. Descritta dal Premier Abela come «la migliore mai raggiunta nel settore», l’intesa si basa su quelle già raggiunte in precedenza per il Corpo di polizia, la Protezione Civile, infermieri ed ostetriche. Costerà al governo 1,27 miliardi di euro e prenderà il via a inizio 2025, con validità fino al 2030.
Previsti incrementi sostanziali agli stipendi, nuove indennità e conferma di scatti retributivi per coloro che non hanno raggiunto il massimo della scala salariale. L’aumento minimo è stato portato da 500 a 1.200 euro oltre la paga base nazionale e, tra le novità più significative, figura l’introduzione del bonus anzianità.
Il Primo Ministro Robert Abela ha affermato che il servizio pubblico rappresenta «una delle forze trainanti del Paese per continuare a offrire tutti i servizi che forniamo alle persone come governo», pertanto «sarà una pedina importante nella realizzazione della “Vision Malta 2050” in cui vogliamo vedere un salto di qualità in tanti settori cruciali».
Il segretario permanente, Tony Sultana, ha evidenziato che questo accordo non sostituirà quelli settoriali già esistenti, ma li integrerà, migliorando aspetti quali la retribuzione per gli straordinari e nuove misure per conciliare vita lavorativa e privata. «È un momento storico per continuare a modernizzare il Servizio Pubblico e garantire un servizio migliore e di qualità per il nostro Paese» ha dichiarato Sultana.
L’accordo non si limita quindi agli aspetti finanziari, ma punta anche sul benessere dei dipendenti, con particolare attenzione alla salute mentale e a iniziative sostenibili. Tra gli obiettivi vi è quello di garantire un ambiente lavorativo che favorisca un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro.
Alla cerimonia di firma, oltre al Primo Ministro e al segretario permanente, erano presenti Joyce Cassar, segretario permanente dell’Ufficio del Primo Ministro, e i rappresentanti dei dieci sindacati coinvolti.
(photo credits: DOI / Omar Camilleri)
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