Altro che stipendio decurtato per far fronte alla crisi aziendale. Il presidente esecutivo ed amministratore delegato di Air Malta, David Curmi, anche nel periodo più nero che sta vivendo la compagnia aerea di bandiera maltese, continua a percepire il salario, con cifre tutt’altro che popolari: 21.500 euro al mese.
È quanto riportato da The Shift, che di fatto smentisce le parole del ministro delle Finanze Clyde Caruana, il quale poco prima della pausa estiva ha affermato in Parlamento che Curmi non avrebbe percepito alcun compenso per i propri servizi. Sempre secondo il portale d’inchiesta, l’attuale presidente di Air Malta sarebbe stato designato proprio dal ministro Caruana nel 2021, il quale gli avrebbe dato mandato di risollevare le sorti dell’azienda sull’orlo del fallimento, con un contratto di 3 anni dal valore complessivo di 774.000 euro, che Curmi non avrebbe dovuto percepire.
Numeri e condizioni che però il ministro delle Finanze si sarebbe sempre rifiutato di rendere di dominio pubblico, respingendo anche le numerose interrogazioni parlamentari avanzate dall’opposizione e richieste inerenti alla libertà di informazione sulla questione. In sostanza, Caruana avrebbe mentito sapendo di mentire, addirittura in Parlamento.
A riprova delle chiare domande poste a Caruana, la parlamentare nazionalista Paula Mifsud Bonnici ha condiviso su Facebook l’interrogazione parlamentare in cui si chiedeva al ministro delle Finanze informazioni relative ai compensi percepiti dai membri dei vari Consigli di amministrazione, di responsabilità del Ministero delle Finanze.
Se prima Clyde Caruana aveva dichiarato di non essere in possesso del contratto di lavoro di Curmi, nell’ultima seduta alla Camera avrebbe invece detto che il presidente di Air Malta non stava ricevendo alcun compenso. Il tutto avvalorando le sue affermazioni con alcuni documenti, che potrebbero quindi rivelarsi semplicemente falsi.
The Shift è infatti entrato in possesso di una copia del contratto che lega Curmi alla compagnia aerea dell’arcipelago, dalle cui pagine emerge il compenso corrisposto: ben 774.000 euro, come anticipato poche righe qui sopra. Stipendio che annualmente corrisponde a 258.000 euro e a 21.500 euro mensili, più altri 3.500 euro al mese di Iva. Il tutto si traduce addirittura in 124 euro all’ora.
Il contratto scadrà a gennaio del 2024, e probabilmente coinciderà con la fine delle attività di Air Malta, che farà spazio all’istituzione di una nuova compagnia, a fronte del fallimento della gestione di Curmi, che nulla ha potuto per evitarne la deriva. Tra le clausole dell’accordo ce n’è però una alquanto emblematica, se analizzata nel quadro generale della vicenda: alla scadenza, Curmi dovrà parlare solo ed esclusivamente con il ministro Caruana, e non potrà in alcun modo divulgare a terze parti alcuna informazione, che sia di natura politica o commerciale. Resta da vedere come cambieranno le versioni dei protagonisti del “caso”, ora che i documenti sono sotto gli occhi di tutti, opinione pubblica compresa.
Come Alitaglia.