Sembrava dovesse cascare il mondo, ma invece – parafrasando William Shakespeare – si è fatto tanto rumore per nulla. E infatti Malta ha recuperato una cifra tutto sommato contenuta: oltre 16 milioni di dollari, l’equivalente di circa 13 milioni di euro.
Come riporta “Fisco Oggi”, la rivista on line dell’Agenzia delle Entrate, a cinque anni di distanza dall’esplosione dello scandalo dei “Panama Papers”, ovvero il sistema di evasione fiscale globale che ha svelato i segreti del settore finanziario offshore, le somme recuperate dai governi ammontano a 1,36 miliardi di dollari.
Lo ha reso noto l’International Consortium of Investigative Journalists, che ha quantificato le somme recuperate da 24 Paesi ufficialmente riconducibili ai “Panama Papers”.
In questa classifica Malta figura agli ultimi posti, addirittura alle spalle di nazioni virtuose (o presunte tali).
Come riporta “Fisco Oggi”, il Paese che in questi 5 anni ha recuperato più entrate è stato il Regno Unito, con 252,8 milioni di dollari. A seguire la Germania, con 195,7 milioni, la Spagna, con 166,5 milioni, la Francia, con 142,3 e l’Australia con 138 milioni di entrate recuperate (in dollari).
Anche la Colombia e l’Equador hanno incrementato le loro entrate rispettivamente di 88,88 e 84,3 milioni di dollari, mentre l’Italia ha recuperato un importo pari a 65,49 milioni di dollari. A seguire ci sono la Repubblica Ceca, con 36,46 milioni, e la Norvegia, con 33,83 milioni di dollari.
Sotto i 30 milioni ci sono l’Islanda (25,53 milioni), il Messico (21,36), la Danimarca (21,36), la Svizzera (19,3), il Belgio (15,53), Malta (16,47), l’Olanda (16,39), Panama (14,13), Austria (2,73), Lussemburgo (2,39), Slovenia e Uruguay, con un milione di dollari ciascuno, della Nuova Zelanda (410mila dollari) e della Lituania (358mila).