Potrebbe essere un Natale meno costoso per le tasche dei consumatori maltesi, almeno secondo quanto affermato dai dati rilasciati dall’Ufficio Nazionale di Statistica (NSO) che raccontano di un calo dell’inflazione rispetto al mese precedente pari al 3,9% (-2,9% rispetto ad un anno fa), seguita inoltre da una riduzione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) pari allo 0,3% rispetto al mese precedente (4,2%).
Un’inflazione che rimane ben al di sopra della media dell’eurozona e che ha raggiunto i picchi più elevati il mese scorso nel settore alimentare e delle bevande analcoliche (8,2%) e nell’istruzione (5,6%), mentre conferma i livelli più bassi nel mercato delle telecomunicazioni (-9,3%) e dell’abbigliamento (1,0%).
Ed è proprio il paniere alimentare ad aver segnato il maggior rialzo sull’inflazione annua dovuto, in gran parte, all’aumento dei prezzi dei prodotti da forno, seguito dal settore degli hotel e ristoranti (+0,86%) e dai costi di affitti, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili (+0,53%).
Sempre secondo i dati dell’NSO, il tasso di variazione annuo complessivo registrato dall’IPCA è stato del 3,9% confermandosi l’1,5% più alto rispetto a quanto registrato nell’Unione Europea (2,41%), anche in questo caso in calo rispetto al 2,9% segnato ad ottobre e in picchiata paragonato all’anno precedente (10,1%).
Inoltre l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE, fa sapere come l’inflazione annuale dell’Unione Europea si attesti nel mese di novembre attorno al 3,1%, attestando un trend al ribasso rispetto al mese (3,6%) e all’anno precedente (11,1%).
A registrare i tassi annuali più bassi per il “vecchio continente” il Belgio (-0,8%), la Danimarca (0,3%) e l’Italia (0,6%), mentre, i risultati più elevati sono stati raggiunti da Repubblica Ceca (8,0%), Ungheria (7,7%), Slovacchia (6,9%) e Romania (6,9%), con una riduzione inflazionistica che si attesta in ventuno su ventisette degli Stati membri.
In questo caso, invece, i valori che hanno determinato ad aumentare la variazione del tasso annuo di inflazione dell’euro-area sono stati raggiunti dal settore dei servizi (+1,69%), dagli alimentari, alcol e tabacco (+1,37%), dai beni industriali non energetici (+0,75%) e dall’energia (-1,41%).