L’imprevedibilità sul futuro della pandemia di Covid-19 si riflette anche sull’economia, portando gli esperti a previsioni economiche molto diverse. Secondo Fitch Ratings e Moody’s, Malta sarebbe un Paese stabile, ma non tra i migliori in Europa come previsto dal Fondo Monetario Internazionale.
Dopo le positive previsioni del Fondo Monetario Internazionale sulla tenuta dell’economia a Malta, negli scorsi giorni sono stati pubblicati i report per il 2020 e per il 2021 di Fitch Ratings e Moody’s, due delle più importanti agenzie a livello internazionale per la valutazione del credito e del rating, esperte di ricerche finanziarie e analisi sulle attività sia di imprese commerciali che statali.
Fitch ha effettuato le sue valutazioni partendo dalla prospettiva che la pandemia di Covid-19 possa rallentare nei prossimi mesi, permettendo all’economia di ripartire nel secondo semestre dell’anno, mentre Moody’s ha utilizzato il report “The Great Lockdown” del Fondo Monetario Internazionale come base di partenza della propria analisi.
I dati di entrambe le agenzie sono nettamente in contrasto con quelli del FMI, che vedevano Malta come uno degli stati europei che avrebbero retto meglio le conseguenze economiche causate dal Covid-19.
L’agenzia di rating Fitch si aspetta che il PIL di Malta si contragga del 5,9% quest’anno prima di crescere del 3,6% nel 2021. Questi dati sono in netta opposizione a quelli del FMI, in quanto, in questo caso, l’economia di Malta subirebbe un calo superiore a quello della media europea, che si attesterebbe al 4,2%.
Moody’s, invece, ha proposto una visione meno drastica di quella di Fitch, con una contrazione annuale del 3,8% seguita da una crescita del 3,2% nel 2021. Gli analisti di Moody’s hanno dichiarato che l’economia piccola e aperta di Malta è molto esposta a shock esterni, ma il Paese ha un’economia ben diversificata in termini di partner commerciali e settori di attività e questo aiuterebbe ad attutire eventuali problemi economici.
La disoccupazione, per Fitch, dovrebbe salire al 6,1% quest’anno per poi scendere al 5,1% nel prossimo. Il tasso potrebbe essere inferiore nel caso in cui molti lavoratori stranieri dovessero emigrare ma, in qualunque caso, il dato sarebbe comunque inferiore al 6,9% fatto registrare nel 2009, al culmine della crisi finanziaria globale. Molti dei nuovi disoccupati farebbero parte del settore del turismo, che nel 2019 rappresentava il 16% (escludendo i suoi effetti indiretti) del PIL maltese ma per il quale si prevede una forte contrazione.
Per quanto riguarda il bilancio, Fitch ha previsto un deficit del 8,2% nel 2020 e del 5% nel 2021, perdita percentuale che, invece, Moody’s pronostica per quest’anno.
Tuttavia, entrambe le agenzie ritengono il Paese stabile, in quanto arrivando da più anni consecutivi di eccedenze di bilancio, Malta sarebbe meglio preparata ad affrontare le sfide economiche che incontrerà nel breve e medio periodo rispetto a molti altri stati europei.
Le relazioni sono state accolte positivamente dal Ministro delle Finanze Edward Scicluna, che ha sostenuto che i report riflettono la fiducia che le istituzioni internazionali hanno nel governo del Paese e dal Primo Ministro Robert Abela, che si è detto fiducioso per il pronosticato ritorno alla crescita nel 2021.