Tra le immediate conseguenze globali che la Guerra in Ucraina sta comportando, abbiamo assistito al nascere delle problematiche relative all’approvvigionamento di svariate risorse, sfociate in seguito nel rincaro globale dei prezzi che ha colpito numerosi settori.
Nella lista dei prodotti che più di tutti stanno subendo l’influenza del conflitto in corso nell’est-Europa, si assiste inermi alla difficoltà di reperire GPL, il gas adoperato per riscaldatori, forni e altre tipologie di servizi ed elettrodomestici che ogni giorno vengono utilizzati in tutto il mondo.
Nella conferenza di martedì con i giornalisti il Primo Ministro Robert Abela ha parlato delle difficoltà di Malta nel reperire questa fondamentale risorsa, spiegando proprio come la carenza di GPL sia attribuibile interamente all’invasione russa dell’Ucraina: «Proprio questa mattina un importatore mi ha riferito le difficoltà che stanno affrontando nell’approvvigionamento di gas. Il Governo continuerà a fornire sostegno finanziario qualunque sia il costo da pagare».
Con questa frase Abela ha deciso di confermare l’impegno verso un totale supporto al fine di garantire che i prezzi di energia, carburanti e mangimi per animali rimangano costanti, nonostante l’attuale carenza generalizzata a livello europeo e globale.
Infatti, anche nel corso dei giorni precedenti, si era palesato l’allarme degli importatori di cereali dell’isola che si era unito al timore sempre più incombente per la fornitura di grano.
A tal proposito, infatti, il Primo Ministro ha confermato come parte degli aiuti sarà indirizzato a sostenere il settore zootecnico, sempre più in ginocchio di fronte al costante aumento dei mangimi per gli animali.
Inoltre, proprio Abela ha affermato come nel corso della giornata di martedì il governo abbia trovato un accordo sullo stanziamento di 4,5 milioni per assistenza al settore agricolo, con la possibilità di ulteriori aiuti emanati nelle prossime settimane. Infatti, preoccupa la condizione di diverse imprese maltesi, in particolare, per quanto riguarda gli allevamenti di polli locali: «Continueremo a fornire tutto il supporto necessario per mantenere stabili i prezzi. Proteggeremo le persone e continueremo a fornire supporto per garantire la crescita economica che si stava verificando (prima del conflitto n.d.r.)».
Nella giornata di giovedì Abela raggiungerà i leader dell’Unione Europea a Parigi, dove saranno chiamati a comunicare le misure aggiuntive che dovrebbero portare ad un’ulteriore riduzione della dipendenza da gas, petrolio e carbone di origine russa, con la probabile soluzione che contemplerà un’accelerata verso la transizione energetica.
Durante la conferenza di martedì, inoltre, Abela è stato raggiunto da diverse domande riguardo la crescente pressione internazionale verso il controverso regime dei “passaporti d’oro”.
Da settimana scorsa, infatti, Malta ha sospeso le attività di vendita di passaporti a cittadini russi e bielorussi e, nonostante l’idea degli eurodeputati sia sempre stata chiaramente direzionata verso la graduale abolizione della pratica entro il 2025, davanti ai microfoni dei giornalisti Abela ha difeso nuovamente lo schema che ha fruttato al governo di Valletta ingenti somme che sono state reinvestite nella comunità: «Spese mediche, strutture sportive e assistenza sociale ai più fragili: ecco perché abbiamo difeso questa pratica e continueremo a farlo».
Inermi di fronte al caro-prezzi che sta colpendo la comunità internazionale, si aspetta con curiosità l’esito del tavolo indetto a Parigi per giovedì prossimo che, come anticipato, potrebbe portare allo stanziamento di un fondo simile a quello visto con il NextGenerationEu, proponendo un nuovo quadro sugli aiuti di Stato, come abbiamo assistito nel caso della recente pandemia.