Il Ministero del Turismo ha “reagito” alle critiche mosse nelle ultime settimane da più fronti ed all’avvio delle indagini da parte del National Audit Office (NAO) in relazione allo schema di contributi di rimborso che ha visto cifre da capogiro finire nelle tasche delle grandi produzioni straniere, chiamando in causa i risultati di uno studio indipendente condotto dalla Malta University Consulting Limited che ha analizzato l’impatto economico che l’industria cinematografica starebbe apportando al Paese.
Secondo i dati prodotti dalla ricerca riferiti dal Ministero attraverso un comunicato stampa a seguito della conferenza che ha avuto luogo venerdì 15 settembre, sembra che ogni euro dei soldi pubblici spesi attraverso il “cash rebate” sia rientrato nelle tasche del Paese moltiplicato per tre volte.
Il calcolo ha tenuto conto solo del reddito trattenuto e speso a Malta ed esclude completamente qualsiasi spesa, rimborsata o meno, che non abbia un impatto economico locale. Ciò significa – dice il Ministero – che dall’importo sono esclusi i salari degli attori e quelli delle troupe straniere che non possono essere considerati come soldi spesi e quindi re-iniettati nell’economia del Paese.
Nel corso della conferenza stampa durante la quale sono stati esposti al pubblico alcuni dati inclusi nello studio, sono intervenuti l’economista Jessica Camilleri, l’economista Dustin Chodorowicz, il commissario per il Cinema Johann Grech e il ministro del Turismo Clayton Bartolo.
«I contributi di rimborso che offriamo alle produzioni straniere e anche a quelle locali che raggiungono una serie di traguardi importanti, era, è ancora, e continuerà ad essere necessario affinché Malta continui ad attrarre più progetti che desiderano filmare la loro storia qui. Il nostro interesse si basa sull’avere incentivi fiscali competitivi, forti e sostenibili per i prossimi anni» ha dichiarato il ministro Bartolo.
Mentre Johann Grech ha affermato che «questo studio conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto. Questa industria non è un peso per il Paese, ma è uno dei motori dell’economia del nostro Paese. Il risultato è chiaro: per ogni euro investito attraverso il “cash rebate”, riceviamo indietro tre euro. Continueremo a lavorare per creare più posti di lavoro per maltesi e gozitani, vogliamo che più aziende aprano le loro attività nel cinema, quindi siamo determinati a far sì che ciò che abbiamo realizzato insieme negli ultimi anni, sarà maggiore nel prossimo futuro».
Nonostante i dati emersi dallo studio sembrino aver prodotto conclusioni interessanti per l’economia del Paese, il Ministero ha scelto di non rendere pubblico né consultabile il documento.