Il 14 marzo ha preso il via l’erogazione degli assegni bonus distribuiti dal governo dal valore di 100 e 200 euro, destinati a studenti, lavoratori e pensionati residenti a Malta per contrastare l’effetto del carovita ma, a più di una settimana dal via, sono emersi alcuni problemi.
L’iniziativa, in principio, è stata presentata dal Ministro Delle Finanze Clyde Caruana che, all’interno della stessa conferenza stampa, ha dichiarato che qualora se ne ripresentasse la necessità, potranno essere adottate in futuro altre strategie simili.
Il bonus è stato programmato per tamponare l’aumento del costo della vita, e non rientra all’interno dell’altro assegno discusso in questi giorni, quello per il rimborso delle tasse.
Entrambe le misure, secondo le previsioni del governo, dovrebbero essere in grado di fornire assistenza a 380.000 persone, per un totale di 70 milioni di investimento.
Tra i primi problemi segnalati però da numerosi beneficiari, appare la mancata ricezione dell’assegno bonus. Il numero verde governativo sembra essere stato letteralmente travolto dalle chiamate dei cittadini, raggiungendo picchi di 4.000 e 5.000 telefonate al giorno, come riportato da Times of Malta dopo aver raggiunto telefonicamente il CEO di servizz.com che, ha tra i suoi servizi, ha in gestione anche quello del numero verde 153.
Una mole di chiamate che, anche secondo le segnalazioni pervenute da parte di alcuni lettori, sembra costringere ad attese prolungate persino per venti, trenta minuti prima di riuscire – per i più fortunati – a parlare con un operatore.
Tra le domande poste di frequente appare quella relativa al cambio di indirizzo e la conseguente mancata ricezione dell’assegno; all’interno di un mercato immobiliare dall’andamento a tratti frenetico come quello di Malta, la documentazione riguardo i cambi di residenza sembra aver escluso alcune famiglie dal ricevere effettivamente l’assegno.
Un altro tema sollevato riguarda i lavoratori che non hanno, però, residenza effettiva sull’isola. Il dubbio scaturito da questa condizione riguarda i criteri scelti per l’erogazione degli assegni:
i dati anagrafici sono l’unica discriminante, di fatto, a discapito del contratto con relativa busta paga in possesso di un lavoratore senza residenza.
Infine ci sono alcune categorie che si sono definite escluse dal provvedimento: è il caso delle casalinghe, donne impegnate nella gestione della casa e che non hanno un contratto di lavoro.
La loro esclusione è stata evidenziata con forza dalla Malta Women’s Lobby: «Siamo delusi nel notare che le donne che non hanno un’occupazione e svolgono un lavoro non retribuito nella loro famiglia, non sono state considerate beneficiarie meritevoli dell’assegno di stimolo distribuito dal governo all’elettorato negli ultimi giorni – ha affermato l’associazione, aggiungendo – Questo dimostra che le donne che svolgono questo prezioso lavoro in famiglia sono date per scontate e in gran parte ignorate, mentre il valore del loro lavoro e il contributo apportato alla società non sono apprezzati».
La MWL esorta i partiti politici a “smettere di ignorare metà della popolazione”, sottolineando le richieste fatte all’interno del “Femifesto” pubblicato l’8 marzo.
Per verificare i criteri di idoneità alla ricezione degli assegni statali si può visitare il sito web governativo alla sezione dedicata.
Al momento, quindi, per i beneficiari degli assegni elargiti dal governo parrebbe non rimanere altro che pazientare affinchè anche, oltre alla rete di distribuzione, anche il centralino del 153 abbia tempo di implementare il servizio di assistenza per assolvere quanto prima ogni richiesta.