Cambiano le politiche di lavoro per Bolt, nota compagnia impegnata anche nel servizio di consegna di cibo a domicilio che, dal prossimo anno, lavorerà solo con fattorini impiegati e regolarizzati presso agenzie per il lavoro locali.
L’annuncio è stato diffuso tramite una email inviata dalla stessa azienda nella giornata di lunedì, diretta agli addetti alle consegne e circolata anche attraverso i social, nella quale si comunica che il contratto del collaboratore scadrà entro i prossimi 30 giorni, in conformità con la sezione 9.2 delle Condizioni generali per il servizio di consegna di Bolt Food.
«La risoluzione avrà effetto tra 30 giorni, cioè dall’11 gennaio 2023», si legge nella nota, che continua: «Per motivi aziendali, dall’11 gennaio Bolt collaborerà solo con fattorini impiegati da agenzie di lavoro. Se desideri continuare a collaborare con la piattaforma, assicurati di essere registrato come dipendente di un’agenzia di lavoro».
Il cambio di marcia nelle politiche che regolano i rapporti tra compagnia e collaboratori arriva dopo mesi di tira e molla, iniziati la scorsa estate, quando i rider avevano incrociato le braccia per chiedere maggiori diritti e tutele, promessi poi dal governo lo scorso ottobre, attraverso la presentazione delle nuove norme per regolamentare i contratti lavorativi dei fattorini per la consegna di cibi o prodotti a domicilio. «Non potevamo stare fermi di fronte alle lamentele» commentò allora il Segretario parlamentare Andy Ellul al lancio dell’iniziativa, aggiungendo che un’indagine condotta dal Department For Industrial and Employment Relations (DIER) aveva rilevato come il settore pullulasse di carenza di contratti, assenza di premi e retribuzioni inferiori al salario minimo.
Aggiornamento mercoledì 14 dicembre:
In un aggiornamento sul caso riportato questa sera, mercoledì 14 dicembre, da Times of Malta, in seguito ad una seduta in parlamento lo stesso Ellul avrebbe smentito che la scelta dell’azienda di collaborare solo con persone regolarizzate tramite agenzie per il lavoro sia frutto delle modifiche sulle leggi annunciate dal governo nei mesi scorsi. «Bolt è una società privata registrata in Estonia e ha deciso di prendere questa decisione. Si tratta di una scelta puramente commerciale e non il risultato dell’applicazione della legge», ha affermato Ellul, smentendo le affermazioni secondo le quali i lavoratori autonomi che operano nel settore si ritroveranno senza lavoro.