A pochi giorni dall’annuncio lascia ancora molti interrogativi la decisione di Betsson di licenziare 130 dipendenti nella sede di Malta.
Per questo l’amministratore delegato, Jesper Svensson, è intervenuto a più riprese per rassicurare in merito a quella che è stata la sua prima misura, dopo essere stato confermato alla guida della filiale operativa maltese soltanto il mese scorso.
Le motivazioni appaiono tutte lineari e non lascerebbero spazio a timori: del resto può essere del tutto fisiologica una ripianificazione dell’organico interno, che in questo caso porterà un abbattimento dei costi per 5-6 milioni di euro all’anno.
Queste le ultime dichiarazioni di Svensson:
Nel corso degli anni, siamo cresciuti molto rapidamente. Abbiamo avuto una crescita straordinaria e assorbito molte altre aziende del settore. Ma si arriva al punto in cui si vede che qualcosa non sta funzionando nel migliore dei modi. Quando acquisti società, acquisisci piattaforme, risorse e strumenti, ma anche nuove risorse umane, devi poi integrare tutto questo in Betsson. Da qui possono emergere sovrapposizioni di ruoli e duplicazioni. Ora stiamo cercando di semplificare e chiarire tutti i ruoli interni, con l’obiettivo di rendere Betsson un’azienda più solida.
D’altro canto i licenziamenti lasciano una chiave di lettura ben più preoccupante nell’opinione pubblica maltese: quella di una prima, vera, inversione di tendenza dopo molti anni di crescita, investimenti e assunzioni sempre al rialzo. Potrebbe essere in corso un primo “scricchiolio” di un fenomeno più vasto?
Questo ancora non è dato a sapersi, e ad oggi non vi sono segnali concreti per dimostrarlo. Semmai, come ha ricordato il Sottosegretario alla digital economy, Silvio Schembri, vi sono ancora tante posizioni lavorative aperte, destinate quasi certamente ad assorbire anche tutti i lavoratori di Betsson rimasti a casa.
Qualche timore è giustificato dal fatto che il gaming e i servizi finanziari rappresentano un settore molto flessibile e volatile, molto di più del manifatturiero. E su questo settore per sua natura “imprevedibile”, e in continuo movimento, Malta ha affidato le sorti della propria economia negli ultimi anni.
Di notevole impatto, poi, che questa importante sforbiciata al personale arrivi proprio da Betsson, presente a Malta dal 2004: si tratta del gruppo più grande e importante nell’isola, con oltre un migliaio di dipendenti.
Da diversi anni l’andamento di Betsson è stato visto come un segnale per l’intero settore del gaming online, e quindi per l’economia nazionale. E non è un caso che proprio Betsson sia stato uno dei primi luoghi visitati dal Primo Ministro Joseph Muscat dopo le elezioni dello scorso giugno, quando alcune prime voci di un ridimensionamento erano state smentite e trasformate in promesse di maggiori investimenti da parte dell’allora amministratore delegato Ulrik Bengtsson. Invece il suo successore Svensson ha avuto un nuovo indirizzo dal consiglio di amministrazione: rallentare e riorganizzarsi.