La Banca centrale manifesta ottimismo riguardo il futuro, mettendo in guardia sui possibili ostacoli alla crescita.
Posti di lavoro in aumento costante sebbene moderato. Abbassamento del debito e dell’inflazione. Crescita economica con tasso medio del 4.1% lungo un periodo di tre anni.
Il futuro all’orizzonte appare splendente per Malta, quantomeno nei prossimi anni.
E si sa che se si lavora bene negli anni di vacche grasse, quelli di vacche magre non possono fare paura.
A rafforzare la fiducia in un domani sempre florido e anzi migliore dell’oggi è la Banca centrale, che ci avvisa però anche di alcune ombre all’orizzonte.
Nello specifico, gli effetti quasi imprevedibili della Brexit e i recenti avvenimenti nello scenario politico potrebbero generare un clima di sfiducia in eventuali investitori, imprenditori, e nei consumatori.
A breve termine infatti, l’incertezza politica potrebbe indurre le persone a spendere di meno e quando le spese si riducono e la ricchezza circola meno, l’economia può subire rallentamenti.
Lontani dal rischio di stagflazione
Ma detti rischi si avvertirebbero di fatto solo al prolungarsi di un clima di incertezza.
Invece, se la situazione non muterà troppo da quanto osservato nelle ultime settimane, per il 2022 si prevedono conti in positivo e occupazione in ulteriore crescita rispetto a quanto già osservato nel recente periodo.
Riguardo la Brexit, l’impatto potrebbe essere comunque ridotto rispetto a quanto temuto due anni fa, attestandosi tra 0.19% e 0.39%
Ad ogni modo, sono stime che la Banca centrale tratta con prudenza finché non ci saranno sviluppi più chiari: se consumi privati e spesa pubblica resteranno forti dunque, l’economia continuerà a crescere.
Un esubero che non dispiace
Tra luglio e settembre di quest’anno, i dati provvisori dell’Ufficio nazionale di statistica hanno registrato un avanzo tra spese in entrata e in uscita: a far pendere significativamente la bilancia in positivo sarebbe soprattutto il settore dei servizi.
L’eccesso totale del surplus ammonterebbe però a 604 milioni di euro, persino maggiore dell’eccedenza dell’anno scorso.
Nello stesso periodo, il 2018 aveva chiuso la bilancia dei pagamenti con 457 milioni in avanzo.