Un sondaggio promosso dell’associazione degli imprenditori maltesi (MEA) ha fatto emergere una carenza di manodopera in tutti i settori.
Le difficoltà nel reperire personale, come riporta Malta Today sarebbero riconducibili a una crescente pressione per l’aumento dei salari, affrontata da quattro aziende su cinque delle aziende che hanno preso parte al sondaggio rispondendo alle domande dell’associazione di categoria.
Il sondaggio è stato condotto tra 450 datori di lavoro: la maggioranza di questi (34%) sono a capo di piccole aziende con un organico compreso tra i 10 e i 49 dipendenti, seguiti dai titolari di medie imprese (28%) che impiegano tra i 50 e i 249 dipendenti.
Il 52% degli intervistati ha dichiarato di aver riscontrato la richiesta di salari più alti, sia da parte di lavoratori manuali che di impiegati qualificati, mentre il 32% ha dichiarato di essere concorde con le richieste.
Lavoratori stranieri sono impiegati dal 58% delle aziende, motivo per cui nell’isola hanno raggiunto quota 50.000. Il 14% delle imprese ha dichiarato inoltre che oltre la metà dei propri dipendenti è straniera: situazione inevitabile data una domanda di lavoratori eccedente l’offerta.
A causa delle carenze del mercato del lavoro, l’indagine ha rilevato che Malta sta registrando un notevole turnover di dipendenti. Oltre il 30% degli intervistati ha registrato un turnover superiore al 20% del proprio organico, mentre solo il 24% delle aziende afferma che i lavoratori entranti smettono di cercare un altro impiego.
Il direttore generale del MEA, Joe Farrugia, nel presentare ii risultati del sondaggio ha espresso preoccupazione per i problemi che il grande afflusso di lavoratori stranieri e l’inflazione salariale potrebbero portare a lungo termine, a partire dal caro prezzi e dai costi delle case.