Abusa sessualmente di un animale a Gozo, viene condannato ed espulso in Italia, dove uccide un uomo a martellate. È l’assurda vicenda che vede protagonista Robert Omo, 24enne nigeriano arrestato a Monteforte Irpino lo scorso 30 luglio.
Tutto inizia nel 2020, quando Omo viene condannato a Malta per atti sessuali con una cavalla in una fattoria alla periferia di Gozo. I filmati della zona riprendono scene agghiaccianti, condite da calci e lancio di pneumatici contro il povero animale. Pena, un anno di reclusione ed espulsione in Italia.
Perché in Italia e non in Nigeria, sua Terra d’origine? Semplice: l’Italia sarebbe il primo Stato a cui il giovane avrebbe presentato richiesta d’asilo.
Una situazione paradossale, confermata anche dal legale di Omo a Secolo d’Italia: «Il mio assistito voleva tornare in Nigeria. Aveva presentato lui stesso domanda in Prefettura per essere rimpatriato, ma non c’era riuscito».
A fine 2021 il nigeriano viene quindi “rimpatriato” in Italia. Meno di due settimane fa, la tragedia: Omo entra in un negozio a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. In mano ha un martello, che usa per aggredire il titolare del negozio, un 54enne di origine cinese, che muore poco dopo. Ha tempo anche per accanirsi su un cliente del negozio, un 49enne bulgaro, ancora oggi ricoverato in ospedale in gravissime condizioni all’ospedale di Avellino.
Secondo alcuni testimoni, Omo avrebbe tentato di aggredire anche altre persone, prima di essere arrestato nei pressi del negozio. Per lui le accuse sono omicidio e tentato omicidio.
Già prima della strage il giovane avrebbe creato problemi: ospitato dalla Caritas diocesiana di Avellino, sarebbe stato espulso per aver colpito con un pugno un volontario.
All’epoca dei reati compiuti a Malta, resta ancora da capire come un clandestino sbarcato in Italia sia riuscito a entrare nel Paese senza essere intercettato dalle forze dell’ordine.