Si inventano l’esistenza di un nuovo Stato, chiedendo soldi in cambio della cittadinanza e mirabolanti benefici fiscali e legislativi. Sembrerebbe la trama di una classica commedia all’italiana, se non fosse che il fatto è accaduto realmente. Ovviamente, nel Bel Paese.
È infatti dei giorni scorsi la notizia dell’arresto di 12 persone in Italia, sospettate di aver riciclato a Malta circa 400.000 euro derivati da attività illecite.
Attraverso un minuzioso modus operandi, l’ingegnosa banda criminale avrebbe così fondato un inesistente Stato sovrano in Antartide, promettendo privilegi di prim’ordine a chi vi avesse preso la cittadinanza come, per esempio, aliquote al 5%, esenzione dai vaccini anti Covid e la possibilità di continuare a esercitare la professione medica nonostante la radiazione dall’albo.
Non solo: in alcuni casi gli estrosi criminali avrebbero venduto addirittura pezzi di terreno con annesso titolo nobiliare dell’inesistente “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”, rilasciando inoltre patenti di guida, passaporti e carte d’identità diplomatiche nuove di zecca.
Le persone raggirate sarebbero più di 700, alle quali per la nuova cittadinanza veniva chiesta una cifra compresa tra i 200 e i 1000 euro. La truffa si sarebbe inoltre estesa alla proposta di acquistare l’isola greca di Kouneli, con la scusa di dare una concreta territorialità allo Stato. Ovviamente sborsando altri soldi.
L’operazione, chiamata “L’isola che non c’è”, ha permesso alla Digos di Catanzaro di scoprire una rete criminale attiva in tutta Italia, principalmente proprio nel capoluogo calabrese, ad Alcamo e a Teramo.
Al momento sono state disposte 12 ordinanze di arresti domiciliari, mentre gli indagati sarebbero in totale una trentina. Pesanti le accuse a loro carico: associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.
Le indagini sono partite il 7 aprile 2021, con la perquisizione di un edificio a Catanzaro, indicato come la sede diplomatica dello Stato fantasma. Per rendere credibile la truffa, la banda avrebbe allestito una complessa rete di false informazioni, come l’esistenza di Governo, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo e addirittura di una gazzetta ufficiale, oltre a creare falsi documenti d’identità validi per l’espatrio.
Secondo gli inquirenti il capo della banda sarebbe Damiano Bonventre di Alcamo. A lui sarebbe intestato l’unico conto sul quale sarebbero stati depositati tutti i proventi della truffa, portata avanti dal 2011.
Tra i fondatori della banda ci sarebbe anche un ex generale della Guardia di Finanza in pensione: Mario Farnesi, nel 1997 insignito del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Farnesi avrebbe però lasciato il gruppo, proprio a causa della salita al “potere” interno di Bonventre.
Come detto, i soldi ricavati dalle truffe sarebbero stati successivamente riciclati tramite un conto bancario con sede a Malta, dove ci sarebbe stata inoltre un’altra sede del fasullo Stato Antartico.