È stato trovato martedì mattina il cadavere di Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni che in un primo momento, secondo la denuncia della madre, Martina Patti, sembrava essere stata rapita a Tremestieri Etneo, nel Catanese. Lo hanno confermato i carabinieri del comando provinciale della località, che si sono recati sul posto, un appezzamento di terreno incolto a Mascalucia, a circa duecento metri dall’abitazione di famiglia. Il corpo, secondo una prima ricostruzione, era in parte sotterrato.
La madre di Elena, che in un primo momento ne aveva denunciato il rapimento, sarebbe crollata dopo le pressioni esercitate nel corso dei lunghi interrogatori che si sono susseguiti nelle scorse ore, indicando ai carabinieri guidati dalla Procura etnea il luogo dove si trovava il corpo.
Una notte di indagini che si è conclusa nel peggiore dei modi, ponendo fine ad ogni speranza. Ai militari dell’Arma di Mascalucia, paese dove vive, la 23enne madre della piccola, disperata e in lacrime, aveva raccontato che lunedì pomeriggio, poco dopo le 15:00, stava rientrando a casa dopo avere preso la figlia all’asilo, quando tre persone incappucciate e armate di pistola avevano aperto la portiera della vettura prelevando Elena dal sedile. Nessun testimone, oltre lei, dell’episodio. Una ricostruzione che è stata più volte analizzata dagli investigatori per trovare elementi utili alle indagini, e che è apparsa sin da subito poco credibile, ricca di anomalie.
Il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, ha riferito in alcune dichiarazioni riportate da Ansa che «La madre era stata lungamente sentita, e durante un lungo interrogatorio le erano state contestate varie incongruenze. Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie».
L’interrogatorio di Martina Patti si è concluso poco dopo le 15:00; la donna avrebbe confessato il crimine anche se sembrerebbe non essere riuscita a fornire una dinamica completa del delitto né del movente. La Procura sta ora predisponendo il suo fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
Nel frattempo sono stati sentiti più volte dai carabinieri del comando provinciale di Catania, anche il giovane padre, gli zii e alcuni dei nonni della piccola, sotto shock per la vicenda. La coppia di genitori, poco più che ventenne, sembrerebbe vivere in case separate a causa di dissidi personali.