Aggiornato in data 7 novembre 2022, con ulteriore rettifica pervenuta dall’avvocato della società e riportata in calce all’articolo
Esercizio abusivo di attività di giuoco o scommesse e partecipazione a giochi d’azzardo. Sono le accuse che hanno portato al sequestro preventivo delle insegne e dei marchi riconducibili a Stanleybet Malta Lltd presenti sul territorio italiano, oltre al divieto temporaneo di esercitare l’attività di esercizio e raccolta di scommesse sportive nel territorio della Repubblica italiana.
L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, che ha accolto la richiesta della Procura guidata da Nicola Gratteri. Il provvedimento è stato emesso anche nei confronti del titolare di una ricevitoria di un comune del catanzarese, e riguarderebbe migliaia di agenzie, sulle quali agiranno le varie Questure.
Secondo la Procura di Catanzaro la società maltese può operare solo online, ma avrebbe invece raccolto denaro contante presso le ricevitorie utilizzando anche sedi indipendenti, senza avere la concessione dei Monopoli di Stato e la licenza rilasciata dal Questore, commettendo così, secondo l’accusa, il reato di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa.
Stando alle indagini degli inquirenti, Stanleybet Malta può solamente esercitare l’attività di scommessa su gioco a distanza, e quindi non può ricevere denaro contante dai giocatori presso le ricevitorie. Inoltre, sempre secondo l’accusa, l’operatore non può esporre all’esterno del punto vendita marchi o insegne, non avendo alcun titolo autorizzativo per le scommesse su rete fisica.
L’assenza di tali concessioni comporta inoltre il mancato collegamento al Totalizzatore nazionale, uno strumento informatico che in tempo reale controlla le giocate che avvengono nei concessionari autorizzati, garantendo trasparenza e regolarità per lo scommettitore, oltre a computare il pagamento delle imposte al quale sono tenute le società di bookmaker e i propri centri di raccolta.
Come riporta Ansa, sulla vicenda è già intervenuto il legale di Stanleybet, Daniela Agnello: «La società ha appreso solo da fonti giornalistiche dell’esistenza di un presunto decreto di sequestro preventivo di marchi e insegne. Esprime, mio tramite, profondo stupore per un provvedimento emesso da un giudice territoriale che non tiene conto della giurisprudenza nazionale e eurounitaria. Il provvedimento – prosegue il legale – verosimilmente tralascia persino le recentissime sentenze emesse dai supremi giudici italiani che ritengono la posizione della società come un’eccezione alla regola e statuiscono “attività trasparente e lecita” (cfr. Corte di Cassazione) “attività regolare e sanata dalla giurisprudenza” (cfr. Consiglio di Stato)».
Sarebbe la prima volta che in Italia viene adottato un provvedimento così drastico, che di fatto blocca le attività della società di gioco d’azzardo, tra le più grandi del settore, in tutto il Paese. Al momento le indagini sono ancora in corso, e si attendono ulteriori sviluppi.
Come sopra anticipato, riceviamo e riportiamo comunicazione pervenuta dall’avvocato della società in data 7 novembre 2022: Non esiste un provvedimento di sequestro preventivo dei centri Stanleybet di tutta Italia.
Al momento, la mia cliente ha appreso l’esistenza di provvedimenti, di indagini, di relazioni di ADM solo dalle diverse testate giornalistiche che riportano un comunicato diffuso ai giornalisti ancor prima di essere notificato alla parte indagata e consentirne i rimedi giurisdizionali.
La società, mio tramite, continua a manifestare:
a) un profondo stupore per non aver avuto ancora la notifica e la diretta conoscenza del provvedimento. Tale ritardo non consente l’avvio delle impugnazioni previste dalla legge con violazione del diritto di difesa;
b) un immenso disorientamento per un decreto emesso dal Gip di Catanzaro, che non tiene conto del “caso Stanleybet” “sanato dalla giurisprudenza” quale “eccezione alla regola con attività lecita e regolare”, come definito dalle sentenze emesse negli ultimi vent’anni, in sede penale e amministrativa. E come statuito dai plurimi provvedimenti anche dei giudici di Catanzaro (Ufficio Gip, tribunale del riesame, Tribunale monocratico, Corte di Appello) che sono già intervenuti anche recentemente in materia, dissequestrando i centri per disapplicazione della sanzione penale e prevalenza dei principi euro unitari o assolvendo i titolari perché il fatto non sussiste;
c) un assoluto dissenso dalle dichiarazioni rese dai funzionari ADM, che dopo 20 anni di procedimenti in sede penale, amministrativa e civile (ove l’amministrazione e parte in causa o soggetto informato dei fatti), continuano inesorabilmente a sostenere la tesi che Stanleybet non ha partecipato alle gare e opera in Italia in violazione di legge. Tesi puntualmente smentita da migliaia di provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria italiana in sede penale, ben conosciuti da ADM, che riconoscono l’attività di Stanleybet lecita e legittima, trasparente ed esente da censure.
La società, che ha già subito dalla Procura di Roma un procedimento con contestazione del medesimo reato, con ADM persona informata dei fatti, censurato dalla Corte di Cassazione e poi archiviato, mio tramite, resta in attesa di ricevere le formali notifiche e rinnova la piena fiducia nell’autorità giudiziaria italiana.
Avv. Daniela Agnello