Grande confusione si è generata oggi sulle condizioni di Mino Raiola, il super-procuratore calcistico che nella sua scuderia vanta nomi di calciatori, del presente e del passato, del calibro di Pavel Nedved, Erling Haaland, Paul Pogba, Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic.
L’agente italo-olandese, che nel 2020 è stato inserito da Forbes al quarto posto tra gli agenti sportivi più ricchi al mondo con un fatturato da 84,7 milioni di dollari ed un giro d’affari in grado di generare 847,7 milioni di dollari, è stato al centro di un fenomeno particolare che, nel primo pomeriggio di oggi, lo ha portato ad essere al centro dei rotocalchi del giornali, che con assoluta certezza ne asserivano la morte.
Negli scorsi mesi Raiola ha subito l’acuirsi di una malattia polmonare che lo aveva colpito negli ultimi mesi e che lo aveva costretto, lo scorso 12 gennaio, a sottoporsi ad una operazione d’urgenza presso l’ospedale San Raffaele di Milano.
Nonostante le smentite dello staff dell’ospedale milanese che definivano l’operazione come “in programma da tempo”, nelle settimane successive la Bild aveva rilanciato asserendo come Raiola fosse ricoverato in terapia intensiva e come le sue condizioni si fossero ulteriormente aggravate.
Il nome di Raiola è anche legato a Malta, dove, è ubicata la sede della ThreeSports, società di sua proprietà entrata nel 2021 nel mirino di “Report”. Secondo lo show televisivo italiano, infatti, vi erano alcuni dubbi sul fatto che l’azienda fosse utilizzata come facciata per usufruire delle maggiormente favorevoli aliquote fiscali maltesi. La questione non trovò ulteriori sbocchi, con l’agente che accusò il programma d’inchiesta di aver proposto solamente fake news.
Sempre per quanto riguarda le coordinate maltesi, nel 2021 Raiola si è detto vicino a prendere le procure della giocatrice diciasettenne di Tal-Pietà del Sassuolo Haley Bugej quando, omettendo il nome, confermò nel corso di una conferenza stampa di essere interessato ad una giocatrice maltese “tra le migliori del panorama internazionale”.
Nonostante quest’ultima procura non sia stata ancora confermata, il nome di Mino Raiola è inevitabilmente sintomo dell’opulenza che circonda i calciatori dei nostri tempi, di cui spesso fu considerato il principale artefice, rendendolo indiscutibilmente uno dei migliori interpreti della categoria degli agenti sportivi, tra i più temuti ed ascoltati dalle società di calcio e tra i nomi che più fanno gola ai quotidiani sportivi e generalistici.
In questo caso molte realtà giornalistiche sono cascate, però, in una notizia che dopo diverse verifiche si è attestata essere falsa.
Di pochi istanti fa la smentita del primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale Alberto Zangrillo, il quale, si è espresso con toni amari sulla vicenda: «Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo».
Intanto, negli ultimi minuti, dal profilo Twitter ufficiale di Raiola è comparso un messaggio che spegne definitivamente le ultime voci riguardo la sua morte: «Per la seconda volta in 4 mesi mi hanno dato per morto, sembra sia anche in grado di resuscitare».
Current health status for the ones wondering: pissed off second time in 4 months they kill me. Seem also able to ressuscitate.
— Mino Raiola (@MinoRaiola) April 28, 2022
E’ una vergogna come molte testate italiane hanno dimostrato di non verificare le proprie fonti.