Alla fine Mino Raiola non ce l’ha fatta. A renderlo noto, questa volta in maniera ufficiale, è stata la famiglia dell’agente dei big del mondo del calcio che, attraverso una nota apparsa poco fa sui canali social recita: «Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto».
— Mino Raiola (@MinoRaiola) April 30, 2022
Di origine italo-olandese, Raiola, 54 anni, soffriva da qualche mese di una grave malattia ai polmoni. Operato d’urgenza lo scorso gennaio all’ospedale San Raffaele di Milano, nelle ultime settimane le sue condizioni si erano aggravate, tanto che i media ne avevano annunciato la sua morte per ben due volte nel giro di quattro mesi, suscitando una corretta indignazione da parte della sua famiglia e del suo entourage.
L’ultima, lo scorso 28 aprile, aveva fatto velocemente il giro del web, prontamente smentita dal professor Alberto Zangrillo in persona, direttore del dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva dell’ospedale dove Raiola si trovava in cura, che dichiarò a mezzo social: «Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo».
La dichiarazione fu seguita da quella del super procuratore stesso – o chi per esso – che attraverso un post condiviso su Twitter aveva fatto sapere al mondo di essere “incazzato”, dopo essere morto e resuscitato per due volte in quattro mesi per mano dei media.
Mino Raiola era considerato uno dei migliori agenti di calcio a livello internazionale. È ricordato soprattutto per aver rappresentato giocatori del livello di Zlatan Ibrahimovic, Dennis Bergkamp, Robinho, Mario Balotelli, Matthijs de Ligt, Gianluigi Donnarumma, Pail Pogba.