Il vulcano più grande d’Europa ed il più attivo del mondo, l’Etna, è tornato ad eruttare e l’ha fatto nel modo più spettacolare possibile. Nel corso dell’intensa attività di eruzione notturna terminata verso la mezzanotte di giovedì, si sono osservati fulmini vulcanici nella nube che si è levata dieci chilometri sopra il cratere di sud-est. Secondo gli esperti, si tratta di un fenomeno rarissimo.
L’attività è stata riportata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, confermando, attorno alle 21:00 di giovedì sera, che l’ampiezza media del tremore vulcanico e l’attività infrasonica hanno raggiunto valori molto elevati nell’area del cratere di sud est attorno alle 22:00, prima di tornare ai livelli medi. La nube lavica ha raggiunto i dieci chilometri e i tre flussi di materiale piroclastico fuoriusciti dalla bocca del cratere hanno percorso alcune centinaia di metri, prima che la fontana di lava si placasse attorno alla mezzanotte.
L’Osservatorio Etneo ha fatto inoltre sapere che venerdì mattina sono state segnalate ricadute di materiale piroclastico sugli abitati nel quadrante Nord Ovest dell’edificio vulcanico (in particolare a Maletto) e fino alla costa tirrenica della Sicilia, a S. Agata di Militello e Capo d’Orlando.
La suggestiva eruzione è stata avvistata anche da St. Paul’s Bay, immortalata dal fotografo Daniel Cilia alle 21:48 di giovedì sera.