Di uomini che servono lo Stato per puro spirito di servizio ce ne sono pochi, pochissimi.
In Italia sono una rarità.
Per questo ha suscitato sorpresa e ammirazione la notizia che Mario Draghi ha accettato di fare il presidente del Consiglio gratis.
Si è dunque caricato sulle spalle la responsabilità di guidare il Paese, in un momento complicatissimo, senza gravare neppure di un centesimo sulle tasche dei contribuenti.
La scorsa settimana Draghi ha firmato la sua dichiarazione pubblica con cui spiega di «non percepire alcun compenso di qualsiasi natura connesso alla assunzione della carica».
Il suo predecessore Giuseppe Conte ha invece incassato 80mila euro netti, vale a dire uno stipendio mensile di 6.700 euro, anche se ha rinunciato al 20% delle sue spettanze.
Draghi, presidente della Banca centrale europea, lo scorso anno ha dichiarato un imponibile di poco meno di 600mila euro; Conte, che di mestiere fa l’avvocato, quando arrivò alla presidenza del Consiglio (nel 2018) dichiarava 1,2 milioni di euro.