Incassava l’indennità di disoccupazione (NASpI) da oltre due anni quando la Guardia di Finanza di Modica ha scoperto che l’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, risultava essere l’amministratore di una società con sede a Malta.
Dagli accertamenti bancari è emerso che, durante lo stesso periodo di tempo, il conto bancario dell’indagato si sarebbe “arricchito” di una somma che superava i 65mila euro, ricevuta proprio dalla società maltese.
Come ricordiamo, la Naspi prevede un’indennità mensile di disoccupazione pari a 1.200 euro da versare ai lavoratori con rapporto subordinato che hanno involontariamente perduto l’occupazione, ai quali, in caso di nuovo impiego, spetta l’onere di informare l’INPS entro un mese dall’inizio della nuova attività lavorativa.
Pertanto, in poco più di due anni, oltre al reddito percepito dalla società maltese, l’uomo avrebbe beneficiato di oltre 42.000 euro di disoccupazione dopo aver dichiarato di essere stato licenziato da una società operante nel settore dell’intrattenimento che, in seguito, si è rivelata essere amministrata dalla moglie, detentrice del 90% delle quote.
Inoltre, dall’indagine delle forze dell’ordine è emerso come l’uomo, nel tentativo di evitare di perdere il diritto all’indennità, avrebbe omesso di comunicare all’Inps l’assunzione nel ruolo di amministratore della società ubicata nel territorio maltese.
Così, su ordine delle autorità giudiziarie, il Gip del tribunale di Ragusa ha emesso immediatamente un decreto di sequestro preventivo della somma indebitamente percepita dall’indagato, seguita dal blocco dei conti bancari intestati a suo nome.
Negli anni si è sempre confermato il successo di questa tipologia di sussidi attuati con la finalità ultima di aiutare i cittadini in un periodo economicamente complicato ma, allo stesso tempo, casi come questi evidenziano la sempre più radicata necessità di rafforzare i controlli delle autorità per scovare i “furbetti” come quest’uomo del ragusano.